Sarà una pace senza pace

di RENZO BASCHERA

 

Diversi messaggi profetici avevano annunciato la guerra dei Balcani e, prima ancora, il crollo dell’Unione Sovietica e della Jugoslavia. In particolare, i vaticini del Ragno Nero annunciano che "nella Casa del Salice.., s’innalzerà la fiamma del grande fuoco". E l’antico simbolo della Jugoslavia è proprio il salice. Nelle lettere profetiche della Monaca di Dresda si dice che "l’Illyria non avrà pace. Sarà coinvolta in tre fiamme... Poi approderà alla pace senza pace, perché le radici della civiltà della morte non saranno tagliate in questa terra". Finirà pertanto il conflitto nell’antica illyria che corrisponde all’odierna Jugoslavia, si arriverà alla pace.

Ma sarà solamente una pace di parole. Il focolaio rimarrà acceso. E questa tragica conferma la troviamo anche nelle profezie del Veggente dei monti Sibillini. Qui troviamo un quadro impressionante della storia contemporanea: un quadro che dovrebbe dare un insegnamento agli uomini e alla Chiesa ma che nessuno sa vedere in questo mondo di ciechi e di sordi. "L’ultimo secolo del Millennio, scrive il veggente, sarà il più sanguinario. Tre guerre semineranno la morte... Molti uomini saranno incatenati e le sofferenze saranno una corona di spine. Sorgerà e crollerà un impero (l’Unione Sovietica), mentre le acque dell’Adriatico saranno colorate di sangue... Guerra e pace, pace e guerra. Mostri volanti, draghi, macchine di morte semineranno la morte. Una generazione morirà di dolore e di veleni, mentre la chiesa di Roma non saprà che coprire i veleni con il profumo dell’incenso... Desolata terra, desolata generazione di ciechi e di sordi, la cui unica preoccupazione è quella di costruire spade. E tante spade saranno necessarie, perché l’impero della morte ritornerà a dispensare morte. Le radici del maligno sono profonde, germoglieranno e daranno altri frutti di sangue.".

 

SARA’ RIFORMATA L’UNIONE SOVIETICA

Il messaggio è chiaro "le acque dell’Adriatico saranno colorate di sangue". Si passerà dalla guerra alla pace e dalla pace alla guerra. Ma sarebbe maggiormente esatto dire che "la pace sarà solamente di parole". Alla fine di queste parole risorgerà l’Unione Sovietica, si riformerà la Jugoslavia e il mondo sarà sbranato dalla "bestia gialla vestita di rosso", profetizzata dal Ragno Nero. Sono due colori che non vanno sottovalutati, perché il giallo indica la Cina, mentre il rosso è il colore del comunismo, dell’Unione Sovietica. Se consideriamo che, per la fine del Millennio, i messaggi profetici puntano concordi il dito sull’Adriatico, si può immaginare che la prima ad essere colpita sarà la costa adriatica. Ancona, Rimini, Ravenna, Pescara, Bari, Brindisi, sono tutte città a rischio. Nelle lettere profetiche della Monaca di Dresda c’è un sottile messaggio che contiene forse il senso reale della drammaticità di quanto si nasconda sotto il braciere". Il mare Adriatico, ad un certo punto del messaggio viene chiamato lago, come se queste acque venissero "profondamente sconvolte". Questa follia umana, questa luciferina mania di distruggere per dominare, finirà per coinvolgere anche la chiesa di Roma. Nelle profezie del Monaco Olivetano si annuncia che "la croce e la luna" sanguineranno.

La croce è il simbolo del cristianesimo mentre la luna rappresenta l’islamismo. Avremo, quindi, "nel cuore della guerra, la guerra di religione". Se analizziamo alcuni messaggi, possiamo anche ipotizzare che i combattenti dell’Islam siano già nei loro posti di battaglia e questo anche per l’Italia. Si potrebbe dire pertanto che la diabolica macchina della guerra sia già stata avviata. Nella realtà dei fatti, nessuno la vuole ormai fermare. Il deputato russo Vladimir Zhirinovski, in una recente intervista ha dichiarato che "la terza guerra mondiale è scoppiata nel 1991, con l’invasione dell’Irak". In pratica, abbiamo un politico che involontariamente conferma quanto ci è stato tramandato dai veggenti.

 

I TRE FUOCHI CHE BRUCERANNO IL MONDO

Ma la zona Balcanica e i paesi dell’ex Unione Sovietica sono solamente uno dei fuochi che "bruceranno il mondo" e non si riferiscono ai tre conflitti mondiali, ma a tre località della Terra, dove scoppieranno "guerre a catena". Il primo braciere è "la terra dell'ulivo", il secondo "la terra gialla", il terzo "la terra della bestia". Qui va ricordato che Israele ha per simbolo l'ulivo. Che la Giordania veniva definita "la terra dell'uliveto.

Sarà pertanto in questa località che si accenderà ancora una volta un conflitto che non avrà fine. La "terra gialla" è invece la Cina e per estensione tutta la parte asiatica. Mentre "la terra della bestia" è l’ex Unione Sovietica, dove per legge dello stato venne "crocifissa la chiesa". Attorno a questi bracieri si alzeranno altre fiamme minori, come l’Irak, dove si riprenderanno i conflitti, in tempi brevi.

Stiamo andando pertanto verso il "paradiso dei mercanti d’armi". Perché le fabbriche destinate ad avere un maggiore incremento saranno proprio quelle delle armi. E’ da notare che, con quello che si spende per le armi, si potrebbe assicurare a tutti i popoli della Terra il pane quotidiano. Si potrebbe garantire ai vecchi, che vivono sotto l’ossessione di vedere ridurre la loro già magra pensione, una dignitosa vecchiaia. Ma sembra che una febbre luciferina abbia definitivamente chiuso gli occhi agli uomini che governano il mondo. Questo vale anche per casa nostra, dove il terrorismo sta alzando il tiro. E’ interessante notare che una profezia dell’Abate Ladino, per gli ultimi anni del Millennio, ricorda "due piazze romane macchiate di sangue".

 

MISTERO SULLA PIAZZA DEL PAPI

La prima di queste piazze è "il giardino di San Pietro", cioè la piazza della basilica di San Pietro, a Roma. Mentre la seconda è "il recinto dei papi". La piazza di San Pietro è stata macchiata di sangue, quando venne ferito Giovanni Paolo TI. La seconda piazza si riferisce probabilmente al Quirinale, poiché è in questo palazzo che fino al 1870 regnarono i pontefici. Su questo punto non sono però tutti concordi. Alcuni ricercatori nel campo del messaggio profetico sono invece del parere che potrebbe trattarsi di "una piazza all’interno del Vaticano". Va aggiunto che si cercò di trovare un rapporto tra il delitto Moro e il vaticinio su "il recinto dei papi". Senza raggiungere però una convinzione. Rimane pertanto il mistero sulla seconda piazza romana che sarà macchiata di sangue. Non si tratterrà di un episodio isolato ma di "un’azione di guerra", che sarà da mettere in relazione con " i tre bracieri che bruceranno il mondo". Tanti misteri, che ormai abbiamo dietro l’angolo. Che probabilmente sono stati anche annunciati a Fatima, in quella parte del messaggio che il Vaticano non ha mai voluto ufficialmente svelare, togliendo così alla fragile umanità la possibilità di prepararsi a questi eventi. Questo fa pensare che anche per la Chiesa, sia giusto lasciare andare gli uomini verso il baratro, sorridendo felici e scambiando la tregua per una festa.