Renzo Baschera
PROFEZIE SUL MONDO CHE SARA'
Gruppo editoriale Armenia
Vi annuncio che la morte è morta
Dagli scritti profetici del Monaco di Mantova
Tra gli scritti profetici del Monaco di Mantova (dovrebbe
trattarsi di un eremita vissuto nella seconda metà dell’Ottocento), troviamo
alcuni riferimenti a un tempo che potrebbe riguardare
la seconda metà del primo secolo del Duemila.
“... Vengo dalla terra coperta dai sette cieli, per annunciarvi
che la Morte è morta.
L’ha
uccisa l’uomo, quando ha scoperto di essere un filo d’erba.
Beato
l’uomo che accetta la Vita come la Morte.
Beato
l’uomo che impara ad amare la luce come le tenebre.
Quando la
festa del vitello d’oro sarà finita, un grande
silenzio cadrà sulla terra,
e gli
uomini che avranno ancora una vita, impareranno a camminare in modo diverso.
Saranno
accompagnati dall’Angelo della Vita e dall’Angelo della Morte.
L’uno
reggerà il braccio sinistro e l’altro il braccio
destro.
Perché è stato scritto che ogni azione dell’uomo
sarà guidata dagli Angeli.
E l’Angelo del braccio destro, guiderà
l’azione finale.
Ora che la
Morte è morta”.
Il messaggio non vuole dire che
l’uomo vivrà in eterno. Perché fino a quando le donne
continueranno a partorire, la morte sarà presente sulla terra.
Vuole invece aprire una finestra nuova, sulla morte. E
questo avverrà quando “la festa del vitello d’oro sarà
alla fine”. Riguarda quindi un tempo vicino al
nostro.
Ci sarà un cambiamento radicale, sia nel modo di vedere
la vita, come nel modo di vedere
La morte non farà più paura, perché sarà considerata come
“continuazione di un ciclo”.
Il veggente lascia intendere che l’Angelo della morte
accompagnerà l’uomo per tutta
E da notare che, in questo messaggio, la
morte non è associata al dolore. Si potrebbe quindi intendere che “nel
tempo nuovo”, il dolore fisico e quello morale saranno
cancellati dalla terra.
La morte sarà accolta come si può accogliere un amico che
offre “un tempo di riposo”, dopo una lunga fatica. Dopo la vita.
Questo radicale cambiamento nel modo di vedere e di
considerare, sia la vita sia la morte, implica certamente rapporti umani
completamente diversi dai nostri.
Si direbbe quasi che, dopo la catarsi, l’uomo imparerà a vivere una vita nuova, dove non c’è più posto
per l’ansia, per le preoccupazioni, per il domani. E
questo perché l’uomo sa di essere guidato dagli Angeli, durante tutta la sua
avventura terrena.