Tratto da: Le profezie del Ragno Nero
Autore Renzo Baschera
Armenia Editore
Il decennio della cenere
1991 - 2000 Parte Seconda
1996 - La parola del Principe Nero
Eccolo! Scende dalla
strada del sole su un cocchio trainato da quattro cavalli neri. Il suo manto ha
il colore della neve; la sua voce ha l’impeto del tuono. La sua mano è ferma,
il suo gesto è comando.
Laggiù, tra le
pietre dell’ultimo anfiteatro scorre il sangue. Le tavole della legge saranno
gettate nella polvere e calpestate dal ferro dei cavalli. Uomini, sventurate
creature striscianti, il Principe vi porta la vostra legge: godete fino
all’ebbrezza e sarete felici; adorate Cesare e sarete esaltati; rubate e sarete
onorati.
Il Principe Nero
terrà banchetto nell’atrio del cupolone e mille pescatori incenseranno la sua
mano: una mano che stringe in pugno il potere di vita e di morte, una mano che
annienta e crea; una mano che benedice e distrugge.
Piangete madri!
Gettate le vostre viscere al fuoco! Squarciate il vostro grembo che ormai non
serve più che al piacere.
L’uomo non
nascerà più da donna perché è arrivato Lui, l’ultimo figlio di Osiride. Così
era scritto.
Così chiudiamo la
finestra sulla vigna del padre.
Ma non piangete.
E ora che gli
occhi si chiudano.
Perché la vite
non darà più vino.
E la terra non
darà più grano.
Così fino alla
nuova giornata.
Che andremo a
cercare nell’infinito.
Sarà questo il
canto delle sei legioni che varcheranno il fiume.
Attenti alla palude.
Qui cadrà l’ultima speranza del piccolo Cesare. Ci saranno i segni del cielo.
Ci saranno le voci dei morti. Ci saranno i lamenti dei vivi.
L'interpretazione
Chi è il Principe
Nero? La maggior parte delle persone associa questo simbolo a un personaggio
(l’Anticristo?).
Ma potrebbe anche
trattarsi di una ideologia, di un movimento politico, oppure di una
concentrazione di poteri economici e politici. Di una globalizzazione.
Potrebbe quindi
trattarsi del santuario del vitello d’oro che viene edificato nel cuore
dell’Europa, chiamato Unione Europea (UE).
Ci troviamo
infatti davanti a quattro cavalli che scendono «dalla strada del sole» (il sole
simboleggia anche il potere del denaro). La UE incorpora infatti anche la CECA,
la CEE e la CEEA.
Potrebbero essere
i quattro cavalli dell’Apocalisse (UE, CECA, CEE, CEEA), perché globalizzando,
finiranno per distruggere: E i primi a essere distrutti saranno i più poveri, i
diseredati.
Nel 1996 viene
«messa a punto» la moneta europea, l’Euro, che inizierà a circolare nel 1999:
l’anno nel quale le incarnazioni sataniche domineranno la terra.
Sempre nel 1996,
l’ex Unione Sovietica entra a far parte del Consiglio d’Europa. Il mosaico si
sta pertanto completando. E necessario però ancora qualche anno, prima che
appaia in tutta la sua drammaticità il disegno del vitello d’oro.
Anno di losche
trame, d’intrallazzi, di bassi compromessi. E anche di violenza.
I simboli usati
dal Veggente sono eloquenti: il tuono, il sangue, la mano che benedice e
distrugge, le viscere gettate al fuoco, la palude. E in quest’anno la violenza
si espande a vista d’occhio. Abbiamo la strage di Sarajevo, abbiamo gli
attentati dell’Ira, abbiamo le violenze etniche nel Kosovo, mentre in Georgia
viene assassinato il primo ministro. E anche in India una morte tragica coglie
il primo ministro.
Significativi
sono alcuni simboli finali del messaggio, come le «sei legioni» (le maggiori
imprese petrolifere), il «piccolo Cesare» (Eltsin), i «segni del cielo»
(l’apparizione della Madonna nel Messico e i continui messaggi di Medjugorje),
i «lamenti dei vivi» (l’esodo incessante degli albanesi, degli slavi, dei curdi
e degli africani).
1997 - Cavalcata sulle nubi
Cavalieri
d’acciaio solcheranno le nubi e grideranno al tempo le parole del Principe
funesto. L’uomo vive la sua avventura e lascia la stabile pietra per
l’instabile acqua.
Acqua e nubi, cielo
e stelle. Il coltello taglierà la terra come il contadino taglia il pane.
La pagnotta sarà
tagliata in due con il coltello, il cui manico è tagliato dal rosaio della rosa
gialla.
Pietro è
rinchiuso in una tana. A guardia c’è il vecchio lupo.
Così, fino a
quando le stelle non si ribelleranno all’uomo. Ciò avverrà in una notte calma e
serena di piena estate.
Da nube a nube
rimbalzerà il canto di fratel Jacopone e il corteo procederà solenne come un
fiume in piena, come un lampo.
Sull’ultimo ceppo
si calerà la mannaia del boscaiolo. E la falce taglierà l’erba nel prato della
fattoria. E il tempo della scelta. I fichi secchi verranno gettati nella fogna
e quelli verdi saranno collocati in un vaso pieno di balsamo.
La parola del
Principe Nero germoglia.
Le pecore non si
pagano più con l’oro. E il pastore non si serve più del cane. Le pecore siedono
a tavola dove c’è il fiasco del vino, il formaggio e il pane; il pastore
pascola nel prato, dove l’erba è più amara. E le pecore non attenderanno più la
notte per rientrare all’ovile. Non ci saranno più custodi, ma ci saranno ancora
padroni. Prendetevi la messe, comanda il Principe Nero. E la messe sarà
cenere. Prendetevi la luce e la luce sarà tenebre. Prendetevi la casa del
padre. E la casa costruita con le pietre della vigna. I suoi muri sono solcati
dalle rughe del tempo; le sue fondamenta sono state spogliate dalla forza.
L'interpretazione
I «cavalieri
d’acciaio » che solcano le nubi sono la sonda Mars Pathfinder, che
atterra su Marte; il Cassini che lascia la terra per esplorare le lune
di Saturno e l’astronave russa, Mir, che viene a trovarsi in gravi
difficoltà. L’uomo vive l’avventura spaziale: lascia la stabile terra (pietra)
per cercare l’instabile acqua (su Marte ci sarebbe quindi l’acqua, sebbene le
condizioni generali non permettano la vita).
Durante l’anno il
terremoto «taglierà la terra, come il contadino taglia il pane».
Questo avverrà
nell’Iran, provocando mille morti, nell’Umbria, nelle Marche, causando danni
anche al patrimonio artistico.
Il «rosaio della
rosa gialla» richiama la Cina. E in questo tempo infatti che Hong Kong ritorna
alla Repubblica Cinese.
Pietro (Giovanni
Paolo Il), «rinchiuso» nella politica vaticana dì evangelizzazione e di
espansione, continua la sua missione itinerante. Quest’anno visita la Polonia
e la Francia. A Parigi, in particolare, raccoglie un vero trionfo.
Ma le stelle «si
ribellano». Questo messaggio annuncia cambiamenti radicali nella politica
vaticana.
Il canto di
fratel Jacopone, Dies irae, è foriero di morte.
E nel 1997 la
morte ha avuto un raccolto abbondante. Bastano pochi dati a confermarlo: la
guerra civile in Albania e nello Zaire; i massacri degli integralisti islamici
in Algeria, a Luxor e a Tel Aviv.
E interessante
anche il vaticinio delle pecore che «non si pagano più con l’oro». E infatti
in gestazione l’Euro, che finirà per portare una grande confusione e una
grande angoscia.
Crollano, a una a
una, le frontiere dei Paesi dell’Unione Europea («non ci saranno più custodi»).
Nel grande
contesto dei cambiamenti radicali c’è però chi semina la ribellione. E il
tempo che nasconde una grande delusione. E il tempo della luce che diventa
tenebre. Continua…….