Tratto da:
Mario de Sabato
Confidenze di un
Veggente
Edizioni Mediterranee
Dove va il
mondo?
Ho il
dovere verso me stesso di restituire fiducia al mondo. Di fronte ai pericoli
attuali, e con le apparenze esteriori portate a tale grado, moltissimi esseri
umani si aspettano la fine del mondo per l'indomani! Chi si tiene
al corrente dei progressi delle scienze nucleari e in pari tempo fa un
parallelo con lo stato di guerra fredda e le guerre locali accese qua e là, può
essere certo che io comprendo la sua inquietudine. È vero che guerre terribili
furono dichiarate in altri tempi per ragioni molto più
banali di quelle che, ai nostri giorni, potrebbero porre innanzi certi capi di
Stato! L'orgoglio è posto a confronto con la prova di
forza come non è mai accaduto nella storia. E
tuttavia la saggezza finirà per avere la meglio. La fine del mondo non si verificherà domani. E nemmeno
nell'anno 2000, come certi ritengono! Non è un affare simbolico di cifre che
potrà portarci all'apocalisse!
In fin dei conti, sarebbe troppo banale! Due periodi furono terribili e avrebbero potuto scatenare la guerra sul mondo. Il febbraio
del 1962 e l'ottobre dello stesso anno. Quest'ultimo fu il periodo di Cuba! Ma la saggezza ha vinto. Avevo annunciato questo conflitto,
ma sapevo che non avrebbe portato la guerra totale.
Negli Stati
Uniti d'America si crede molto alla guerra nucleare. Basta a
provarlo l'impiego di capitali investiti per la protezione civile. Il
fatto è che, di fronte ad ogni situazione, c'è chi sa approfittarne. Delle
società specializzate nella costruzione di rifugi antiatomici faranno fortuna
prima che scoppi la guerra. Tutto è spinto da una stravagante pubblicità che
tende a scuotere il morale dell'umanità. Entro pochi
anni ogni famiglia americana avrà il suo rifugio, in luogo della casa in
campagna! Altri paesi si sono posti sulla stessa strada. Ma
non i Latini! Prima di tutto, perché da noi non si è portati in modo particolare
a proteggersi. Eppoi, anche perché i Latini non sono facili a
lasciarsi scuotere. Ne hanno viste tante! Sanno che cosa è la guerra
perché l'hanno vissuta sul loro paese. Ed è molto
importante! Per questo, adesso, si vive alla giornata, senza preoccuparsi
eccessivamente. La lettura di certi articoli, sul momento, fa impressione ad un
Latino: ne parla tutto il giorno, li commenta anche violentemente, sembra sul
punto di rivoltarsi, ma dopo una notte di sonno, non ci pensa più! È una felice disposizione d'animo.
Per
l'affare di Cuba, noi fummo certamente i meno emozionati. In ogni modo, non
avevamo niente altro da fare! Siccome
non toccava a noi prendere una decisione, abbiamo saggiamente aspettato,
tendendo da un lato o dall'altro, rassegnati a partecipare al conflitto, mai
pronti a difenderci, ma sempre pronti ad accettare la guerra per difendere gli
interessi altrui! Gli interessi di quelli più grandi di noi! Eppoi l'Europa è
il campo di battaglia preferito dei « turisti-guerrieri »!...
Siamo sempre cosi disposti a far loro buona accoglienza!
In
quest'ultima parte del mio
libro troverete, dunque, il tracciato del destino del nostro
bel pianeta, e questo fino all'arrivo dell'Età dell'oro, l'epoca tanto attesa
ma per la quale non si è ancora fatto niente. L'Età dell'oro diventerà possibile quando l'uomo avrà riformato i suoi istinti. E questa riforma, di cui vi parlerò, avverrà veramente...
Non è ottimismo, è veggenza! Ma rassicuratevi, saranno
degli avvenimenti esterni che renderanno migliore l'uomo. Siate certamente
sicuri che mai una cosa simile gli potrà venire da lui
stesso...
L'AMORE UMANO
No, non è
una scoperta. E non è nemmeno una tesi morale: un evento di trasformazione che sono felice di annunciarvi. Quando vi
parlo dell'amore umano, non pensate subito all'amore fisico, quella sensazione
che tutti conoscono. Non è di questo che voglio parlare: credo che su
questo amore tutto sia stato detto... D'altra parte, non è ciò che si è fatto
di meglio... L'amore di cui voglio parlare è quello
che non si conosce, quello di cui non si parla, per la buona ragione che non
esiste ancora!... È stato seminato, come tutto, ma nessuno l'ha coltivato. Ecco
perché sono felice di annunciarvene la crescita! L'amore umano, il primo
elemento vitale dell'uomo, è sempre stato, dacché mondo è mondo, il problema
più complesso nella creazione della natura. Si può anche affermare che fino ad
oggi non ha ancora trovato quella soluzione che porrebbe fine a tutte le
anomalie che sappiamo. L'amore è un movimento evolutivo, che quindi può essere
trasformato dalla volontà come può esserlo ogni tesi
scientifica. Al punto cui si è giunti nell'evoluzione dell'uomo, è inconcepibile
che l'uomo non abbia ancora saputo riformare i suoi
istinti antiquati e vili. Tutto questo agisce su di lui all'opposto delle
estreme dimensioni della scienza che dirige al solo scopo di collocarsi al di sopra della mediocrità. I risultati scientifici
raggiunti sono infinitamente superiori al valore affettivo medio dell'essere
umano attuale. L'uomo, di fronte alla sua opera, non è più all'altezza di questa.
Ma non si è mai domandato il perché!... Ed è ciò che
ha creato questo squilibrio psicologico universale, che ha dato origine a tutte
le situazioni parassitane che conosciamo: atti di crudeltà, decisioni
avventate, conflitti politici, guerre, esperienze criminali, etc. L'uomo, non
avendo ancora riformato gli elementi intcriori della sua anima, non controlla
più le sue forze sulla natura e si lascia inebriare dalle sue scoperte. Gli
manca qualcosa, a quest'uomo: l'amore, solo fattore valido sul quale dovrà
basare le sue reazioni, se vuole che la sua anima
raggiunga a tempo la via percorsa dal suo spirito. Altrimenti, è la catastrofe!
Tuttavia, quando pensa all'Età dell'oro, ha egli compreso che questa non
dipende più, attualmente, che da quest'ultimo ritardo
che si deve far sparire? Tutto è pronto, salvo la sua anima. Si capisce che ha
cominciato con il più semplice, il più vantaggioso, il più spettacolare e il
più spaventoso. Ma non aveva tenuto conto di quest'ultima tappa. Volente o
nolente, è necessario che se ne occupi, se vuoi
sopravvivere. È andato troppo lontano in poco tempo.
Adesso è con le spalle al muro. Bisogna superare il muro ad ogni costo, e sarà
l'azione più straordinaria, che porterà il nostro mondo ad una civiltà nuova,
salvandolo dal pericolo della distruzione e della fame.
Mi direte:
— Tutto ciò è molto bello, ma non sono che
parole.
Ne
convengo. Ma sono anche delle predizioni. E mai, nella storia universale, l'uomo si è trovato tanto
irrevocabilmente nella necessità di operare questa riforma. Ha cercato per
tanto tempo di ignorare questo problema, ma adesso è indispensabile riuscire a
realizzare un cambiamento. È questo il grande
sconvolgimento che io vedo.
In certi
spiriti, che purtroppo non sono quelli dei dirigenti, è già in cammino. Ma nulla potrà impedire lo svolgersi normale del destino;
nemmeno la forza. I popoli finalmente accetteranno di discutere, di negoziare,
non vor-
ranno battersi. Il mondo, evolvendosi,
capirà che è necessario rendere concreta la «
campagna per l'eguaglianza ». È un dovere. Ci sono esseri e popoli che hanno
fame, altri che hanno freddo, che soffrono e muoiono
perché mancano del minimo per vivere. Nonostante
questo, in tutto il mondo, si utilizzano dei capitali a scopi sterili e
ridicoli per le loro dimensioni: esplosioni costosissime, compensi scandalosi
concessi a certe « vedette », che da soli costituiscono delle fortune! È
davvero tempo che tutto questo cambi e si torni a
proporzioni normali. È incomprensibile, inumano. È una situazione degenerativa
e grottesca.
Tutto ciò
rientra nel piano di trasformazione dell'uomo. Quando
sarà riuscito a compiere questa riforma, allora non ci sarà più pericolo di
guerra, di carestia. La terra è abbastanza ricca per
nutrire tutti. Questo è l'Amore umano!
DALLA COESISTENZA PACIFICA
AL « PERICOLO GIALLO »
Ahimè!
Questo amore umano che ci farà ottenere l'intesa mondiale, non è cosa di
domani. Occorrerà passare ancora attraverso un conflitto, prima di raggiungere
la Pace mondiale. Questo conflitto sarà determinato da ciò che il mondo ha
sempre chiamato « il pericolo giallo ». In realtà non si tratterà di un
pericolo, ma di un esodo, in-condizionabile, di un popolo che sentirà il
bisogno di vivere normalmente. Si potrà criticarlo
per la sua violenza, ma è comprensibile perché
determinato dalla fame... Ne saremo responsabili tutti.
Ma la violenza paga. Sappiamo che le
guerre sono ottimi sostegni di reti commerciali e che vanno a vantaggio, volta
per volta, cosi di chi vince come di chi perde, fino al
giorno in cui chi ha perduto si risolleva per associarsi a chi ha vinto, alle
spalle di un terzo! In guerra si uccide della gente, poiché, cosi sembra, è
necessario…………..Continua