Renzo Baschera

PROFEZIE SUL MONDO CHE SARA'

Gruppo editoriale Armenia

Sulle sponde del Tevere bivaccherà la morte   Parte prima

 

I messaggi profetici di Nostradamus

 

 

Analizzando le quartine profetiche di Nostradamus medico, astrolo­go e veggente, nato a Saint-Rémy-de-Provence nei 1503, le cui doti ven­nero apprezzate anche da Caterina de’ Medici, regina di Francia si ve­dono emergere vaticinii che riguardano la fine del Millennio e l’inizio del nuovo secolo.

Nostradamus ricorda un anno preciso, che dovrebbe rappresentare la frattura “tra il vecchio e il nuovo”. Si tratta deI 1999, settimo mese.

Ma sentiamo il messaggio:

 

L’an mil neuf cent nonate neuf, sept mois,

    du ciel viendra un grand Roys d’effrayeur,

     resusciter le grand d’Angol-Mois,

 avant  aprés Mars regner de bon heur. (X-72)

 

L’anno 1999, al settimo mese,

dal cielo verrà un gran re del terrore,

 che farà resuscitare il gran re d’Inghilterra ammuffito,

 prima che poco dopo Marte regni felicemente.

 

Sembra un appuntamento, per tutta l’umanità; al settimo mese del 1999.

In quel tempo, scenderà dal cielo “un gran re di terrore”, che farà resu­scitare “il gran re ammuffito d’Inghilterra”. E Marte regnerà felicemente.

Sono tre punti sui quali, probabilmente, si tesseranno i nuovi destini dell’umanità: il “re di terrore” che scende dal cielo; il re d’Inghilterra che resuscita e Marte che regna felicemente.


Il  “re del terrore” potrebbe anche simboleggiare l’inquinamento atmo­sferico, e soprattutto i buchi dell’ ozono, che finiranno per provocare “ter­rore”.

In altre parole, il degrado dell’ambiente dove vive l’uomo.

“Il re ammuffito d’Inghilterra” potrebbe invece rappresentare una nuova spinta colonialista. E l’Inghilterra difatti che ha guidato nei secoli passati il colonialismo.

Se però poniamo in relazione “il re d’Inghilterra ammuffito che resu­scita”, con “il gran re che viene dai cielo”, si potrebbe anche ipotizzare un colonialismo extraterrestre.

La “conquista” della Luna potrebbe rappresentare la prima tappa di queste nuove aspirazioni colonialiste.

Tutto questo avverrà però in un clima di conflitti, di guerre. Perché in questo tempo Marte regnerà felicemente. E Marte è il dio della guerra. C’è stato però anche chi ha ipotizzato un riferimento ai pianeta Marte, che potrebbe avere un peso significativo sui destini terrestri, nei prossimi anni.

Sono da mettere in evidenza ancora due punti. Il termine “Angoli-Mois” (Mongolois) potrebbe indicare un capo della Mongolia che avrà un ruolo particolare nelle conquiste colonialiste.

Discordi sono poi i pareri sui mese. “Sept mois” potrebbe indicare lu­glio. Ma, secondo alcuni ricercatori, potrebbe anche voler indicare set­tembre.

E sarà in un tempo molto vicino al “sept mois” che dovrà essere ab­bandonata Ginevra, dove risiede l’ONU:

 

Migrés, migrés de Genesue trestous,

Saturne d’or en fer se changera,

Le contre Raypoz, exterminera tous,

Avant  l’advent  le ciel signese  fera. (IX-44)

 

Fuggite, fuggite da Ginevra tutti,

 d’oro Saturno in ferro si cambierà,

 il contrario Raypoz tutti sterminerà,

prima dell’avvento nei cieli segni si vedranno.

 

Ginevra è la sede dell’ONU. È qui che le nazioni s’incontrano, per av­viare e mantenere un dialogo di pace.

Ma il messaggio non ha mezzi termini. Invita a fuggire dalia “città della pace”, perché si trasformerà in “città della guerra”.

C’è una città “in pericolo”. Ed è la città che, per certi aspetti, simbo­leggia la pace.

Nulla avverrà comunque “che non sia stato annunciato”.


     I "segni" si avranno nei cielo, ma saranno ben pochi gli occhi “ancora capaci di ve­dere”.

Saturno d’oro, “in ferro si cambierà”. Avremo pertanto un cambia­mento “in peggio”. E da notare a questo proposito che Saturno venne chiamato anche il missile intercontinentale a più stadi, impiegato nella ri­cerca extraterrestre.

Fitto è il mistero sul termine “Raypoz”, che potrebbe indicare un inciden­te atomico, o qualche arma micidiale, che sarà realizzata nei prossimi anni.

Un’ arma che renderà molte città inabitabili, come si dice nella seguen­te quartina:

 

Les lieux seront inhabitables,

 Pour champs avoir grande division;

 regnes  livrez à prudents incapables,

 lora les grands fréres mort et dissention. (II-95)

 

I luoghi popolati saranno inabitabili,

per campi avere grande divisione:

i regni lasciati a prudenti incapaci,

allora i grandi fratelli morte e dissensi.

 

Le interpretazioni sui “luoghi popolati inabitabili” sono due. C’è chi vede nel messaggio una conseguenza di guerre “a catena”, tra etnie. E c’è chi vede la tragica conseguenza dell’inquinamento dell’habitat.

I “luoghi popolati” sono comunque le grandi città, destinate alla rovi­na, anche per l’opera amministrativa di persone “incapaci” e “prudenti” al punto tale da fermare “le macchine burocratiche”. Forse, si tratta di persone “incapaci di scegliere”.

Non trascuriamo poi “i grandi fratelli”, che potrebbero indicare il po­tere occulto, la massoneria.

Ma, in questo tempo, ci sarà ancora un altro potere che dominerà gli uomini: l’alta tecnologia.

Sentiamo che cosa profetizza in merito Nostradamus:

 

Feu, flame, faim, surt, farouche, fumée,

 fera faillir froissant fort foy  foucher,

 fils de Denté: toute Provence fumée,

 chassé de regne  entragé sans cracher. (XII-4)

 

Fuoco, fiamma, fame, droga, ferocia, fumata,

 farà fallire, scuotendo  forte fede falciare,

 figli del Dentato: tutta la Provenza assorbita,

cacciata dal regno, arrabbiato senza sputare.

 


Lo scenario è terrificante: fuoco, fame e avvelenamento ambientale. Si potrebbe pensare a una pestilenza, o a una guerra.

La fede verrà meno, vacillerà.

I “figli del Dentato”, potrebbero essere gli uomini della fine del secon­do Millennio e dell’inizio dei terzo Millennio: creature “più schiave che padrone dell’alta tecnologia”.

E sarà l’alta tecnologia a “ingabbiare l’uomo”. Che finirà per essere “cacciato dal regno”. Cacciato cioè “dalla sua dimensione umana”, dopo aver perso la dignità.

Il veggente completa il quadro con la morte che bivaccherà sulle spon­de del Tevere:

 

Bien prés du Tymbre la Lybitine,

 un peu devant grand inondation:

le che du nef prins, mis à la sentine,

 chasteau, palais en conflagration. (11-93)

 

Assai vicino ai Tevere la Libitina,

un po’ prima della grande inondazione

il “capo della nave” sarà preso e messo in sentina,

castelli, palazzi, in grande conflitto.

 

Libitina, qui ricordata da Nostradamus, era la dea romana dei funerali.

Il messaggio è pertanto foriero di morte. E la morte prenderà dimora “as­sai vicino al Tevere”.

In questo tempo, si avranno anche turbamenti della natura. Si profetiz­za infatti una “grande inondazione”.

Il “capo della nave” dovrebbe essere il Pontefice, che sarà isolato nel­la parte “più bassa, più oscura” della nave, cioè della basilica di San Pie­tro.

Sarà un tempo di grandi disordini politici e sociali. Il “conflitto in ca­stelli e palazzi sarà difatti grande”.

Ma non sarà in pericolo solamente il Pontefice:

 

Viduité tant  masle que femelles.

 De grands Monarques la vie pericliter

peste, faim, fer grand peril  pesle  mesle,

 troubles par changes, petis Grands conciter. (P.-III)

 

Vedovanza tanto maschile che femminile.

 Di grandi monarchi la vita pericolare,

 peste, ferro, fame, grande pericolo alla rinfusa,

 affanni per mutamenti, i piccoli contestare i grandi.

 


Per “mortalità” (potrebbe trattarsi di guerra, come pure di pestilenza) molte persone rimarranno senza coniuge.

I “grandi monarchi” potrebbero essere intesi come leader politici. Pe­ricolo di morte, calerà su questi “intrallazzatori” della politica, inganna­tori dei popoli e adoratori del vitello d’oro.

Forse, questo “pericolo” sta già roteando sulle teste dei politici, perché molti popoli sono stanchi di essere dissanguati.

Tempo di pericoli, di pestilenze, di fame. Cambia qualcosa. Cambia la vita dell’uomo.

C’è la rivolta dei “piccoli”, degli umili, che contestano i potenti. Si vive con affanno, perché i cambiamenti nascondono sempre un’inco­gnita.

In questo clima di grande incertezza, di violenza e di affanno, la sede papale sarà trasferita:

 

Aux leieux  sacréz  animaux veu à trixe,

avec celuy qui n’osera le jour,

 a Carcassonne pour disgrace propice,

 sera posé plus ample séjour. (1X-71)

 

Ai luoghi sacri animali visti a vite,

 con colui che non oserà il giorno,

 a Carcassonne, per disgrazia propizia,

 sarà posto, per più di un anno, soggiorno.

 

I “luoghi sacri” potrebbero essere le chiese, o addirittura il Vaticano. Qui, si vedranno “animali con pungiglioni a spirale”.

Questo vaticinio ha avuto diverse interpretazioni. Potrebbe trattarsi di “macchine scavatrici” e potrebbe trattarsi anche di “macchine che demo­liscono un tempo, una tradizione”.

Il Pontefice “si chiuderà” nei suoi appartamenti, come già è avvenuto, dopo la “presa di Roma”.

Forse, il papa sarà trasferito in Francia. Carcassonne potrebbe rappre­sentare una città ignota “completamente diversa, per storia e ubicazione, da Roma”. Potrebbe esserci comunque un collegamento con la “Carcas­so” di Giulio Cesare e con la tradizione medievale di questa città.

Bisogna dire che la profezia secondo la quale il papa lascia Roma, alla fine del Millennio, si trova in diversi messaggi.

Ma che cosa ne sarà della “città eterna”?

Sentiamo il seguito:

Continua…