Il terrore dal cielo nelle

   Centurie di Nostradamus

 


Gli attentati negli Stati Uniti?

come ho scritto in un libro del '99,

il veggente li aveva predetti e aveva indicato

anche il "mandante", sostiene lo studioso

Renucio Boscolo



RENZO ALLEGRI      TORINO - SETTEMBRE

 

Gli attentati terroristici in Ame­rica? Nostradamus li aveva predetti!». Così affermano i fanatici studiosi del celebre veggente francese. Come sempre, quando si verifica un gran­de evento drammatico, dicono deci­si che lui aveva “previsto tutto” e si affannano a citare versi dalle sue ce­lebri “Centurie”, addentrandosi in sottili, fumose e fantasiose interpre­tazioni e scontrandosi subito con co­loro che a Nostradamus non credono. «E facile parlare quando i fatti sì sono già verificati», controbattono gli scettici. «Bisognerebbe citare le profezie prima, allora potrebbero as­sumere un certo valore».

«Giusto, ma io l’ho fatto», dice deciso Renucio Boscolo, torinese, 56 anni, ritenuto il più noto interpre­te italiano degli scritti del veggente francese. «Io, commentando gli scritti di Nostradamus, ho ampia­mente parlato di questi eventi alcuni anni fa, sia in un libro, sia nel mio almanacco del 1999». E mostra le pagine con le citazioni sottolineate.

Nostradamus, il cui vero nome era Michel de Notre-Dame, è uni­versalmente ritenuto il più grande veggente di tutti i tempi. Nato nel 1503 a Saint-Rémy, in Provenza, e morto nel 1566, fu uno degli uomini più celebri del suo tempo. Era lau­reato in medicina, ma poteva vanta­re una vasta conoscenza di tutto lo scibile del suo tempo.

 Da giovane girò per il mondo e soggiornò anche in varie città italiane. A 47 anni de­cise dì fissare la propria dimora a Salon, cittadina a 40 chilometri da Marsiglia, dove iniziò a pubblicare le sue “divinazioni”. Che non erano frutto di calcoli astronomici o astrologici, come facevano altri veggenti del tempo, ma piuttosto “resoconti” di cose viste e sentite durante stati di coscienza alterata, che potrebbero essere paragonati a trance o a rapimenti mistici.

Come egli stesso ha raccontato, trascorreva gran parte delle notti nel suo studio, seduto su una sedia di ra­me, rilassato, e in quello stato aveva dei flash, sentiva delle voci e poi “trascriveva” in versi la sua espe­rienza. Di quanto ha scritto sono giunte fino a noi 942 quartine, rag­gruppate in dieci “Centurie”, e le due lunghe lette­re. Le “Centurie” so­no scritte in un fran­cese arcaico, costella­to di parole provenzali, latine e greche, pa­role anagrammate, criptografiche, invo­lute, la cui interpreta­zione è sempre molto difficile e sfuggente. Le visioni riguardano eventi futuri dell’u­manità per un periodo che, come egli stesso ha indicato, dovrebbe durare per 2.242 anni e, dal momento che ha pubblicato il suo primo libro nel 1555, si dovreb­be arrivare fino al 3797.

Gli scritti di Nostradamus hanno sempre esercitato un fascino straor­dinario sugli appassionati di esoterismo. Ogni anno escono nel mondo decine di nuovi libri di studiosi che tentano interpretazioni e fanno com­menti su quelle celebri quartine. E, come abbiamo detto, ogni volta che nel mondo accade qualche cosa di straordinario, gli appassionati di No­stradamus citano una quartina che potrebbe contenere accenni a quell’evento. Tra questi studiosi e appassionati c’è Renucio Boscolo, autore di diversi libri sul veggente francese, tra cui Così parlò Nostra­damus, da alcuni anni bestseller ne­gli Oscar Mondadori. Boscolo non solo sostiene che Nostradamus “vi­de” i drammatici fatti accaduti nei giorni scorsi negli Stati Uniti, ma af­ferma di averli annunciati da tempo nei suoi scritti.

Domanda. Signor Boscolo, che cosa ha scritto, concretamente, qual­che anno fa, sui fatti che ora si sono verificati in America?

Risposta. «Ho indicato gli scena­ri storici che avrebbero dominato gli eventi politici del nostro tempo e che sono la causa dei fatti specifici che ora si sono verificati».

D. Che genere di scenari ha de­scritto?

R. «Studiando le quartine di No­stradamus, ho scelto quelle che se­condo me si riferivano al nostro tempo e ho visto che il veggente evi­denziava una serie di situazioni. Lui non fa descrizioni dettagliate, logi­che, rispettose della cronologia dei fatti. Offre brandelli di eventi, costi­tuiti da intuizioni, indicazioni gene­riche, ma sufficienti a orientare lo studioso. Sono rimasto colpito so­prattutto dalla sua insistenza nel pre­sentare l’espansione dell’islam ver­so l’Occidente, configurato da gran­di migrazioni provenienti dai Paesi dell’Est, del Medio Oriente e dell’A­frica, di albanesi, kosovari, pakista­ni, curdi, algerini, marocchini, quasi tutti di religione islamica. E, secon­do Nostradamus, le conseguenze di queste migrazioni sono scenari di violenza, rapine, omicidi, saccheggi, paura e terrorismo. Un altro blocco di situazioni, su cui Nostradamus ferma le sue visioni, è costituito dall’opposizione fra alcune nazioni del mondo arabo e gli americani, op­posizione che si scontra violente­mente a causa di Israele. In questi scenari, a un certo momento storico, che potrebbe essere il nostro, si inse­risce l’avvento di un personaggio a­rabo, un “principe”, indicato come l’Anticristo, che diventa la guida del terrorismo, provocatore di attentati che potrebbero proprio essere quelli accaduti negli Stati Uniti».

D. Ma ci sono. negli scritti di No­stradamus, accenni specifici a quan­to è accaduto ora in America?

R. «Certamente. Bisogna non di­menticare mai, però, come ho già detto, che Nostradamus parla per ac­cenni, flash. lampi, usando il lin­guaggio tipico dei profeti, quindi linguaggio criptico, involuto, diffici­le da interpretare. Probabilmente all’uomo cinico e materialista del nostro tempo questo linguaggio ap­pare ostico, incomprensibile, inac­cettabile, ma non lo è per chi è aper­to alla profezia».

D. Può fare degli esempi?

R. «Nella ottantasettesima quarti­na della prima Centuria si legge:

“Un terremoto di fuoco dal cen­tro del mondo/farà tremare attorno alla Città Nuova:/i due grandi bloc­chi lungo tempo guerra si faranno/ quindi Aretusa di nuovo il fiume ar­rossirà “.

«Va precisato che per capire be­ne il senso sarebbe necessario discu­tere sul testo originale francese. An­che perché ogni parola usata da No­stradamus ha vari significati, oltre a quello letterale. signi­ficati storici, simbolici, esoterici, eccetera. Ma. pur servendoci di una traduzione italiana, è facile vedere nei versi citati che il “terremoto di fuoco” potrebbe ri­chiamare quanto è ac­caduto a New York (Città Nuova). Il punto colpito dagli attentato­ri, e cioè le due torri gemelle e grattacieli confinanti, è chiamato “World Trade Center”, accostabile alla frase “centro del mondo”. Gli altri due versi indi­cano uno degli scenari di cui abbiamo detto sopra, e cioè la guerra che da tempo è in atto tra “i due grandi bloc­chi”, Oriente e Occi­dente, mondo arabo e americano.

«Un’altra quartina. che richiama alla men­te l’attentato, è la qua­rantanovesima della decima Centuria:

“Giardino del mondo vicino a Nuova Città/ nella strada delle montagne vuote/catturato e  nel tino immerso verrà/co­stretto velenose acque solforose berrà”.

«Anche in questi versi il “giardi­no del mondo, vicino a Nuova Città” potrebbe far pensare alla bel­lissima isola di Manhattan nel cen­tro di New York. E “la strada delle montagne vuote” fa immediatamen­te pensare alle due torri colpite e agli altri grattacieli crollati, che sono proprio “montagne vuote” al loro in­terno.

«Un ulteriore esempio viene dal­la novantasettesima quartina della sesta Centuria:

 “Il cielo brucerà a quarantacinque gradi/il fuoco si avvicina alla grande Città Nuova,/ in un attimo grande fiammata spar­sa esploderà/ quando si vedranno i Normanni dar prova di sé”.

«New York si trova al quaranta­cinquesimo parallelo, e quelle paro­le “il cielo brucerà” e “in un attimo la grande fiammata sparsa esplo­derà” descrivono realmente l’impat­to degli aerei sui grattacieli, provo­cando la scena terribile di fumo e fiamme che tutti abbiamo visto in televisione.

«Anche la novantaduesima quar­tina della nona Centuria potrebbe suggerire qualche cosa:

 ‘Il re nella Nuova Città vorrà entrare/ ma dai nemici conquistarla si vedrà/liberato il prigioniero falsa­mente agirà e parlerà/fuori sarà il re e lungi dai nemici resterà

«Qui ci potrebbe essere un ac­cenno a George W. Bush, presidente degli Stati Uniti (re), che al momen­to dell’attentato era in Florida e non ha potuto entrare a New York, e che, per motivi di sicurezza, ha dovuto salire su un aereo e tenersi lontano.

«La quartina però che fa più pen­sare, perché è una delle più impor­tanti legate alla nostra epoca, e nello stesso tempo una delle più terrifi­canti, è la settantaduesima della de­cima Centuria:

“L’anno millenovecentonovanta­nove al settimo mese! Dal cielo un gran re del terrore calerà/D’Angu­mese il gran re risusciterà! Per tem­po prima e dopo Marte regnerà “.

«Lasciamo perdere la data, che è l’unica presente in tutta l’opera di Nostradamus, e potrebbe indicare “l’inizio” di un periodo storico. In questi versi è esplicito l’accenno all’arrivo dal cielo del re del terrore, e tutti sappiamo che mai è accaduto nel mondo un atto di terrorismo così tremendo, arrivato su New York dal cielo e comandato, a quanto sembra, da un tale che potrebbe essere pro­prio il “re” del terrorismo internazio­nale e che, come abbiamo detto, No­stradamus, in altri versi, indica an­che come l’Anticristo. Un Anticristo “d’angumese”, mongolo, cioè che viene dall‘Asia. Sarebbe interessan­te soffermarsi sui termini francesi di questi versi, che portano a significa­ti di distruzione proveniente dal mondo arabo o mongolo».

D. Cosa succederà nei prossimi anni?

R. «Lo scenario storico che stia­mo vivendo è, secondo Nostrada­mus, drammatico, segnato dalla contrapposizione tra il mondo ara­bo-islamico e quello occidentale. La quartina settantanovesima della pri­ma Centuria parla di ricatto arabo del mercato e monopolio petrolifero che metterà a soqquadro le econo­mie occidentali; l’ottantesima quar­tina dell’ottava Centuria accenna ad attentati sacrileghi con il fuoco ai luoghi santi non solo di Gerusalem­me, ma anche di Roma. Ci sarà una grande crisi al Consiglio dell’Onu a causa dei Paesi arabi uniti contro le nazioni del mondo e contro Israele. Ma è nella “Lettera a Enrico re di Francia” che Nostradamus traccia un fosco quadro di questo periodo, scrivendo: “L’Antico e Nuovo Te­stamento saranno banditi e bruciati, dopodiché l’Anticristo sarà il princi­pe infernale. E per 25 anni tutte le nazioni cristiane per la prima volta tremeranno, ma anche a causa degli infedeli. E tuttavia, dopo questo las­so di tempo, che agli uomini sarà sembrato assai lungo, la faccia della Terra verrà rinnovata grazie all’av­vento dell’Età dell’oro».

Renzo Allegri.

Tratto di "Chi - Speciale New York"  del 26 settembre 2001