R. BASCHERA - Armenia Le rivelazioni di Gesù al pontefice sul futuro dell'umanità LE PROFEZIE DI PIO XII
Il tempo della ricostruzione 4°
Assisterete al disfacimento di una classe politica «La classe politica di domani farà una fine ingloriosa, lasciando ampi margini al ritorno di una dittatura. .. ».
Alla fine degli anni Quaranta, iniziarono a delinearsi delle «incomprensioni» tra la Democrazia Cristiana e la Chiesa. Mentre De Gasperi, nei suoi discorsi, continuava a ribadire che la Democrazia Cristiana non costituiva una emanazione dell'autorità ecclesiastica, Pio XII sosteneva che la Chiesa aveva il diritto-dovere d'intervenire «per garantire il giusto equilibrio tra dovere e obbligo, da una parte, tra diritto e libertà dall'altra». Con la morte di De Gasperi, avvenuta nel 1954, le preoccupazioni di Pio XII aumentarono. «Finisce un tempo...», esclamò un giorno Pio XII «e non vediamo un futuro roseo... soprattutto la classe politica di domani avrà molti problemi. Porterà il Paese alla rovina... E farà una fine ingloriosa, lasciando ampi margini per il ritorno di una dittatura...». Sono parole profetiche che si riferiscono al nostro tempo. La Democrazia Cristiana, a quarant'anni dalla morte di De Gasperi, si è «sciolta come neve al sole». Il Partito Socialista è finito proprio miseramente. E parecchi parlamentari sono passati dal banco di Montecitorio al banco degli accusati. L'Italia, con i suoi debiti che superano il milione di miliardi, è sull'orlo della bancarotta. Questo quadro estremamente preoccupante, così profeticamente descritto da Pio XII, lascia ampi margini per il ritorno di una dittatura. E sarà la dittatura «di chi sciupa il pane... che finirà per razionare il pane a chi ne ha sempre avuto poco». Ma anche questo è necessario che avvenga, per preparare le coscienze al grande rinnovamento.
Il filo dei rapporti diplomatici diverrà sempre più sottile «Il mondo, per i prossimi anni, ha bisogno soprattutto di grandi, di abili diplomatici».
«Il filo dei rapporti diplomatici tra i Paesi industrializzati diventerà sempre più sottile e spesso darà l'impressione di spezzarsi da un momento all'altro... Sarà un delicato gioco di equilibri... Ma il carico, fra una cinquantina di anni, sarà così elevato da rendere il filo quasi inesistente». Sono parole pronunciate da Pio XII nel 1956. ' Il contenuto profetico è chiaro. E riguarda un tempo vicino al Duemila. In altra occasione, il Pontefice dichiarò che: «II mondo, per i prossimi anni, ha bisogno soprattutto di grandi diplomatici, perché le tensioni tra le grandi potenze arriveranno a livelli preoccupanti... e solamente l'abilità dei diplomatici potrà scongiurare catene di conflitti e di sangue...». E ancora: «Quando inizierà a delinearsi la nuova realtà politica e sociale nei Paesi dell'Est, la diplomazia dovrà essere in grado di avviare un nuovo dialogo... E non sarà facile, perché saranno da superare preconcetti da ambo le parti...». Pio XII «vede» già il post-comunismo. E si preoccupa per «l'inserimento» dei Paesi che per molto tempo sono rimasti soggetti all'Unione Sovietica. E una preoccupazione costante, quasi come se «i tempi difficili» non siano quelli del crollo dell'Unione Sovietica, ma del periodo successivo, quando «si tratterrà di riprendere pietra su pietra, per edificare un nuovo edificio». Ma questa volta l'edificio sarà costruito su misura umana.
Si arriverà a nuove dottrine iconoclaste «Si metteranno in dubbio le testimonianze degli Apostoli... si divulgheranno nuove dottrine iconoclaste».
«... Si cercherà di distruggere la santa tradizione della Chiesa, ponendo in dubbio le testimonianze degli Apostoli... E l'amarezza sarà ancora maggiore se si considera che queste minacce verranno dall'interno della Chiesa... Dubbi sconsiderati finiranno per turbare la semplice, genuina, fede popolare». Anche questo è un pensiero profetico di Pio XII. E si tratta di un vaticinio che sta maturando. I primi passi sono stati recentemente mossi nel seminario di Santa Rosa, in California, dove un gruppo di studiosi, al termine di un «processo storico», ha finito per respingere come «inattendibili» le testimonianze degli Apostoli sulla Natività, sulla Crocifissione e soprattutto sulla Resurrezione di Cristo. Sembra stia affiorando una «nuova iconoclastia». E, come aveva profetizzato Pio XII, questa spinta alla distruzione «viene dall'interno della Chiesa». E finisce per turbare «la semplice, genuina, fede popolare», che non si pone tanti interrogativi. Questa inquietante realtà sulle «mode iconoclaste» si scorge anche in altri messaggi profetici. In un manoscritto del XVI secolo si dice che: «...Nel tempo in cui il Millennio sarà consumato, l'opera di Satana attenterà alla fede, creando dubbi e distruggendo ciò che è di più santo... la fede popolare, la fede dei padri, sarà in pericolo». E la più esposta all'azione iconoclasta di Satana è proprio «la fede semplice, tradizionale». Come aveva previsto Pio XII.
La minaccia delle acque diventerà sempre più preoccupante «La catastrofe del Polesine dovrebbe rappresentare un campanello d'allarme... invece la minaccia delle acque diventerà sempre più preoccupante».
Nel novembre 1951 il Po ruppe gli argini allagando oltre centomila ettari di terreno. Molte furono le vittime, mentre i danni vennero valutati intorno a ventisette miliardi, che per quel tempo era una cifra da capogiro. Pio XII volle che la Chiesa si applicasse in ogni modo per aiutare le persone che erano rimaste senza casa, senza mezzi. E soprattutto per la ricostruzione. In quelle giornate di dolore, Pio XII invitò più volte a pregare, «... affinchè il flagello delle acque non ritorni a minacciare l'uomo». Sempre in quel periodo, Pio XII dichiarò che: «La catastrofe del Polesine dovrebbe essere un insegnamento... dovrebbe rappresentare un campanello d'allarme... invece la minaccia delle acque diventerà sempre più preoccupante». Sono parole dal contenuto profetico, che vennero ricordate dodici anni dopo, quando nel 1963, si registrò la tragedia del Vajont. Un paese intero - Longarone - venne cancellato dalle acque. Duemilacinquecento furono i morti. E anche questa volta la Chiesa si mise al servizio delle persone maggiormente colpite dalla tragedia. La minaccia delle acque, in seguito anche all'irresponsabile abbandono delle campagne e al disboscamento, continuò negli anni futuri. Alcuni ecologisti sostengono, a questo proposito, che il vero «flagello delle acque» deve ancora venire. E, forse, si tratta di quel «flagello» per il quale Pio XII aveva invitato a pregare già nel 1951.
L'Islam sarà sempre più presente in Europa «Sarà costruito un grande tempio islamico nella culla del cattolicesimo...».
C'è una profezia del XVII secolo che prevede «La grande moschea, nel cuore del cattolicesimo». «... L'ombra dell'Islam», dice il messaggio «segnerà le gradinate di San Pietro... nel tempo in cui sarà prossimo un grande evento». Anche Pio XII aveva previsto la costruzione del «grande tempio islamico, nella culla del cattolicesimo». E, se analizziamo alcune sue parole, riportate dai biografi del Pontefice, dobbiamo dire che si può scorgere un vaticinio «sul rinnovarsi delle guerre di religione». Perché sarà soprattutto «l'islamismo che cercherà d'invadere l'Europa, per genuflettere la civiltà cristiana». La prima parte di questi vaticini si è già avverata. Mercoledì 21 giugno 1995 è stata difatti inaugurata la grande moschea di Roma. E, com'era profetizzato, si tratta di «un grande tempio». Vennero impiegati difatti quasi vent'anni per costruirla. E oggi, con la sua possibilità di contenere oltre duemila persone, è considerata la più grande moschea d'Europa. Va messo poi in risalto il fatto che non si tratta della prima moschea in Italia, perché ne esistono già una cinquantina, con oltre duecento posti di aggregazione. È il primo passo verso la conquista islamica dell'Europa? I messaggi profetici sembrano rispondere positivamente. Anche se una parte del mondo cattolico è convinta della pacifica convivenza tra cristianesimo e islamismo. L'infiltrazione islamica sarà, forse, facilitata da questa spaccatura tra coloro che considerano possibile la convivenza tra cristiani e islamici e coloro che la rigettano completamente.
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