Tratto da :
Autore : PIERRE VIGNE
De Vecchi editore
L'INCONTRO CON L'ESSERE DI LUCE
GLI ABITANTI
DELL'ALDILÀ ACCOLGONO IL MORENTE.
L'IMPORTANTE È
AMARE.
"Ero uscito dal
mio corpo - racconta un medico parigino rimasta gravemente ferito durante la
guerra in Algeria - e lo potevo vedere disteso su un picco montagnoso, la mia
anima, o spito o coscienza, chiamatela come meglio credete, aveva abbandonato il corpo. Ed è allora che, senza alcun preavviso, mi è apparsa
"Ero
entusiasta, ma non potrei mai descrivere quella
straordinaria manifestazione di luce utilizzando il limitato linguaggio umano.
Era una splendente forma bianca, a tratti sfumata di giallo. Non potete
immaginare. Rischiarava la scena con la sua luce intensa, insostenibile, senza
tuttavia impedirmi di distinguere quanto mi circondava: il picco affilato del
Gebel, l'ufficiale che si chinava sul mio corpo, la ferita sul collo, il sangue
che mi scorreva sulle braccia, ecc. All'inizio, quando la luce mi è apparsa,
ero un po' disorientato, dal momento che mi sembrava
di essere entrato in contatto con spiriti buoni. Poi, quando più tardi l'essere
di luce mi ha parlato, ho compreso che delle guide mi avevano
condotto fino al punto in cui avrei potuto incontrarlo. L'essere di luce
mi ha chiesto se ero pronto a
morire, se ero preparato ad affrontare il viaggio. La luce aveva una voce e mi
parlava. Mi sentivo contemporaneamente protetto e amato. Un forte sentimento di amore mi avvolgeva...
"Qual
è l'identità dell'essere di luce? Ancora una volta, nessuno è in grado di
rispondere. Per coloro che sono giunti al suo cospetto, infatti, l'importante
non era sapere, bensì amare. Ognuno di loro si è formato un'idea personale
riguardo all'essere di luce, magari attribuendogli, in base alle proprie
credenze religiose, identità diverse. Alcuni hanno creduto di vedere nella
splendida apparizione la figura del Cristo, come risulta
evidente da questo racconto:
"Non
trovo parole per descrivere i fatti che intendo raccontare: tutto ciò è
accaduto nell'aldilà e il linguaggio parlato in quella terra non è accessibile
agli esseri viventi. Tutto intorno a me, eccetto quella luce che scorgevo in
lontananza, era immerso nell'oscurità. A mano a mano che la vedevo
avvicinarsi, la sua intensità e la sua lucentezza aumentavano in maniera
incredibile, tanto che mi chiedevo fino a che punto sarebbero potute arrivare.
Mi sforzavo di raggiungere la luce, perché ero sicuro che fosse Cristo. Sì, era
proprio Lui, non posso sbagliarmi, e non c'era nulla
di spaventoso. Al contrario, sapevo che sarei morto, anzi che stavo morendo, e che Gesù mi aspettava.
"Allora
si tratta veramente di Cristo? Oppure il testimone ha
scambiato il desiderio per realtà? L'essere fantastico è Dio? Oppure una Sua emanazione? Per l'ennesima volta, riteniamo
sia meglio mantenere aperta la questione, nel rispetto di qualsiasi convinzione
o credenza. Ancora una volta, l'importante è che l'essere di luce, questa
straordinaria apparizione, si sia manifestato al morente. Non è forse questa la
migliore prova che l'aldilà risponde a un preciso
disegno? E che la vita che là ci attende non deve più suscitare in noi paura, ma solo fiducia e amore?
Una
malata ricorda:
'Ero sospesa lungo il
corridoio che conduceva alla sala operatoria. Gli esseri che mi avevano guidato
mi abbandonarono improvvisamente, lasciandomi immersa in una nuvola rosa. Sempre librandomi in aria, mi sono diretta verso la nuvola, che si
faceva via via più luminosa, più bianca e soprattutto più intensa.
Irradiava una luce meravigliosa. Nello stesso tempo, ho sentito che questa luce
possedeva un'identità, che era qualcuno. Da lei provenivano comprensione
e amore, e una compassione che sembrò inondare tutto il mio essere."È
forse morendo che l'individuo sfrutta fino in fondo le proprie potenzialità di
amare? È solo facendo ritorno nel mondo che aveva abbandonato
per nascere fra gli uomini che l'essere umano ritrova la sua patria originaria?
L'amore terreno è un pallido riflesso dell'amore divino? Sono domande che
tutti, persino coloro che non si professano credenti, si pongono non appena
giungono a conoscenza delle esperienze di viaggio nell'aldilà vissute da
qualche raro individuo. Testimonianze che, non ci stancheremo di ricordarlo,
sono state rigorosamente verificate...
Per
concludere questo capitolo, vorremmo riportare il
resoconto di un caso straordinario e alquanto impressionante. Si tratta della
testimonianza di uno scienziato di fama
internazionale, più precisamente un fisico nucleare, che, a suo tempo, ha
espresso il desiderio di mantenere l'anonimato; ciò per evitare che la notizia
potesse trapelare in un ambiente ostile a tutto quanto concerne la
parapsicologia.
UN CASO STUPEFACENTE
Parleremo ora di questo straordinario caso in cui l'essere di
luce annuncia al morente la sua decisione di procrastinarne
"Vidi una luce apparire in un angolo della stanza, poco al di sotto del soffitto. Era una palla luminosa, un globo
celeste, stupendo, soprannaturale (è interessante notare che il testimone è
ateo, n.d.A.). Non appena percepii l'immagine di quella palla che
diffondeva una luce intensa, mi sentii invadere da uno smisurato sentimento di amore. Un amore di cui non mi sarei mai
creduto capace. Vidi qualcosa, come una specie di mano, uscire dalla
palla luminosa. Non sono sicuro che fosse proprio una
mano, in ogni caso era qualcosa di simile. Poi,
accompagnando le parole con un gesto, l'essere di luce mi disse in tono
affettuoso: 'Vieni con me. Non avere paura. Seguimi'.
Lo seguii senza esitare. A mia volta mi trasformai in luce: ero
diventato una sostanza spirituale, ugualmente priva di consistenza e di
struttura. E tuttavia, mentre salivo verso la luce, il braccio e la mano del
mio corpo non si erano mossi, dal momento che li
vedevo distesi, completamente inerti, nel letto (...)."
"Ciò che accadde in seguito è veramente incredibile, in
ogni caso difficilmente accettabile per un individuo dalla mentalità
scientifica. In compagnia della palla luminosa o dell'essere di luce, è la
stessa cosa, sono passato attraverso il soffitto della camera, poi abbiamo
attraversato sale e corridoi prima di raggiungere la sala di rianimazione.
L'essere di luce mi mostrò i letti, le apparecchiature e tutto quanto si
trovava in quella sala e mi disse che presto sarei
stato trasportato lì. 'Presto sarai disteso su questo
letto e non ti risveglierai. Ma io verrò a prenderti.' L'essere di luce
aggiunse che non avrei saputo nulla di quanto sarebbe accaduto una volta entrato in sala operatoria." Lo scienziato
parla, a questo punto del suo racconto, del tipo di comunicazione che si era venuta a instaurare tra lui e l'essere di luce: non
verbale e, come già sappiamo, di tipo intuitivo o telepatico. Nessuno
all'infuori di lui sembra assistere alla scena. Malgrado
l'intensità della luce, non vi è alcuna difficoltà a osservare nei minimi
dettagli gli oggetti circostanti. Un'interessante precisazione fatta dal
testimone è questa: sentiva di formare un'unica individualità con l'essere
di luce, pur conservando una distinta personalità. L'individuo si era
trasformato in sorgente luminosa, si era unito alla misteriosa apparizione, ne era avvolto sia fisicamente che psichicamente, e ciò
nonostante conservava una coscienza e un'individualità autonome. Evidentemente,
come abbiamo potuto vedere, l'essere di luce svolgeva la sua funzione di guida
spirituale, dirigendo le azioni e gli spostamenti dello
scienziato. Ma ascoltiamo il seguito: "Mi
domandai perché l'essere di luce mi avesse detto quelle parole. Compresi allora
che esse intendevano rassicurarmi circa una prova che
avrei dovuto affrontare. Sentivo un indescrivibile senso di pace (...). Poi
l'essere mi ricondusse nella mia stanza dove, entrando, vidi il mio corpo disteso sul letto (...). Tutto ciò era veramente
stupefacente. Non riuscivo a spiegarmelo, ma ero convinto di essere
vicino alla morte, e stranamente quel pensiero non mi incuteva paura (...).
Tuttavia, la vigilia dell'operazione, fui preso da un'immensa angoscia e non
potei fare a meno di piangere pensando a mia moglie e al bambino che sarebbe dovuto nascere. Pensavo anche ai miei allievi e alle mie ricerche di fisica nucleare. Avvertii allora una
presenza: era l'essere di luce. Mi disse: 'Non
piangere. Ti concederò ciò che chiedi. Potrai continuare a vivere.' (...)"
L'operazione fu lunga e complessa, ma riuscì perfettamente. Il
malato fu operato sul medesimo letto che l'essere di luce aveva indicato. I
medici parlarono non a torto di un vero e proprio miracolo: a
un dato momento, infatti, il paziente, ormai in fin di vita, si svegliò e si
mise a camminare nella stanza sotto lo sguardo allibito dei presenti...
Incuriosito dal caso riferitomi dall'amico professore, constatai, dopo un
periodo di ricerche, che la sua esperienza non era unica. Esistevano, infatti, racconti analoghi, ma sicuramente meno impressionanti,
poiché non si è a conoscenza di manifestazioni così sconvolgenti di un
miracoloso ritorno alla vita.
Alcuni raccontano come, prima di riconsegnarli alla vita
terrena, l'essere di luce abbia annunciato loro il suo
futuro ritorno, aggiungendo che quel giorno essi sarebbero morti veramente.
IL FILM DELLA VITA
L'ESAME DELLA PROPRIA VITA
"Che cosa hai fatto nella vita che sia
degno d'essermi mostrato? Sei pronto a morire?": sono queste le due
domande che l'essere di luce rivolge al morente circondato da un ineffabile
sentimento di amore………….