Evoluzione Verso il Terzo Millennio - Parte Prima
RESURREZIONE E REINCARNAZIONE
"…. L a reincarnazione faceva parte dei dogmi giudaici col termine di resurrezione: i Sadducei (setta ebraica che si formò intorno all’anno 248 a.C.), che pensavano che tutto finisse con la morte, erano i soli a non credervi.
Le idee dei Giudei su tale punto, come su molti altri, non erano chiaramente precisate, poiché essi non avevano che vaghe e incomplete nozioni circa l’anima e i suoi legami col corpo. Credevano che un uomo che avesse vissuto potesse rivivere, ma non si rendevano conto chiaramente del modo come ciò si poteva verificare: indicavano con la parola resurrezione ciò che lo spiritismo chiama più giustamente
reincarnazione.
Infatti la resurrezione suppone il ritorno alla vita di un corpo che è morto, cosa che la scienza ha dimostrato essere materialmente impossibile, soprattutto quando gli elementi di questo corpo sono da molto tempo dispersi o riassorbiti dalla terra.
La reincarnazione è il ritorno dell’anima, o Spirito, alla vita corporale, ma in un altro corpo formato espressamente per esso, e che non ha nulla di comune con quello vecchio. La parola resurrezione avrebbe potuto così essere usata per Lazzaro, ma non per Elia ne per gli altri profeti. Se, dunque, secondo la loro credenza, Giovanni Battista era Elia, il corpo di Giovanni non poteva essere quello di Elia, poiché Giovanni era stato veduto da bambino e si conoscevano suo padre e sua madre. Giovanni poteva, dunque, essere Elia reincarnato, ma non
resuscitato...
"...L’opinione che Giovanni Battista era Elia, e che i profeti potevano tornare a vivere sulla terra, si ritrova in parecchi passaggi dei Vangeli. Se questa credenza fosse stata un errore, Gesù non avrebbe mancato di combatterla, come ne ha combattuto tante altre; invece, al contrario, egli la riafferma con il peso della sua autorità, e la pone come una condizione di principio necessaria, dicendo: "Uno, se non nascerà di nuovo, non può vedere il regno di Dio". E insiste, aggiungendo:
"Non ti meravigliare se ti ho detto:
BISOGNA che voi
siate generati di nuovo"...
"...Tale interpretazione è giustificata, d’altronde, da queste altre parole: Ciò che è generato dalla carne è carne e quel che nasce dallo Spirito è Spirito. Gesù pone così una netta distinzione fra Spirito e corpo. Ciò che è generato dalla carne, indica chiaramente che solo il corpo deriva dal corpo, e che lo Spirito è indipendente dal corpo...
"….D ai giorni di Giovanni Battista fino ad ora, il regno dei cieli si
acquista con la forza e sono i violenti che se ne impadroniscono; perché tutti i profeti e la legge hanno profetizzato fino a Giovanni. E se lo volete accettare, è lui quell’Elia che deve venire. Chi ha orecchi da intendere, intenda"." (San Matteo, Cap. XI, versetti
da 12 a 15).
Se il principio della reincarnazione espresso nella persona di San Giovanni, poteva, a rigore, essere interpretato in senso puramente mistico, non è possibile fare altrettanto con questo passaggio di San Matteo che non si presta a nessun possibile equivoco: è LUI, quell’Ella che deve venire. Non vi sono ne figure retoriche né allegorie: si tratta di un’affermazione positiva. "Dai giorni di Giovanni Battista fino ad ora, il regno dei cieli si acquista con la forza".
Che cosa significano queste parole, poiché Giovanni Batista era ancora vivo in quel momento? Gesù le spiega dicendo: "Se volete capire quello che dico, è proprio lui quell’Elia, Gesù alludeva ai tempi in cui Giovanni viveva sotto il nome di Elia. "Fino ad ora, il regno dei cieli si acquista con la forza" è un’altra allusione alla violenza della legge mosaica che ordinava lo sterminio degli infedeli per ottenere la Terra Promessa, Paradiso degli Ebrei, mentre secondo la legge nuova il cielo si ottiene mediante la carità e la dolcezza.
Poi aggiunge: "Chi ha orecchi per intendere, intenda". Queste parole, così spesso ripetute da Gesù, avvertono chiaramente che non tutti erano in grado di capire certe verità...
"...Ma a questa autorità, valida dal punto di vista religioso, si aggiunge, dal punto di vista filosofico, quella delle prove che risultano dall’osservazione dei fatti.
Quando dagli effetti si vuol risalire alle cause, la reincarnazione appare come una necessità assoluta, come una condizione inerente all’umanità, in una sola parola come una legge della natura. Si dimostra dai suoi risultati in modo, per così dire, materiale, come il motore nascosto si rivela nel movimento: solo la reincarnazione può dire all’uomo da dove viene, dove va, perché è sulla terra, e giustificare tutte le anomalie e tutte le apparenti ingiustizie che offre la vita.
Senza il principio della preesistenza dell’anima e della pluralità delle esistenze, la maggior parte delle massime del Vangelo diventa inintelligibile, ed è questa la ragione per cui esse hanno fatto sorgere interpretazioni tanto contraddittorie: questo principio è la chiave che deve rendere il vero loro senso..."
LA REINCARNAZIONE
Q uando qualcuno muore diciamo che è disincarnato. Quando nasce un bambino diciamo che uno Spirito è incarnato.
Lo Spiritismo insegna che noi abbiamo molte vite. Tutte le volte che nasciamo per una nuova vita, stiamo incarnando.
Così, anche gli spiritisti credono nella Reincarnazione. Credere nella Reincarnazione è credere che abbiamo molte vite. É bene sapere che la maggior parte delle religioni credono nella Reincarnazione la quale ci fa capire molto dell’esistenza.
In ogni vita impariamo cose diverse. Così, in una vita siamo operai; in un’altra possiamo essere industriali, in una vita siamo poveri; in un’altra possiamo essere ricchi, in una vita nasciamo neri; in un’altra possiamo nascere bianchi, in una vita siamo sani; in un’altra vita possiamo essere malati.
L a Reincarnazione spiega anche le differenze fra le persone. Nel mondo vediamo tutti i tipi di persone. Non esistono due persone uguali.
I fratelli sono diversi. Persino i gemelli sono diversi. Alcuni bambini nascono intelligenti ed imparano tutto facilmente, altri nascono malati e non riescono ad imparare nulla. Alcuni bambini nascono sani e perfetti, altri nascono poveri e persino miserabili. Esistono piccoli buoni, che obbediscono e sono tranquilli dalla nascita, altri invece sono ribelli, non obbediscono per niente e sono aggressivi. Perché queste differenze?
L a Reincarnazione le spiega. Tutti noi abbiamo avuto molte vite. In ogni vita impariamo, sbagliamo, facciamo del bene e del male. Le nostre sofferenze sono i risultati dei nostri errori. Errori commessi in un’incarnazione creano sofferenze in un’altra incarnazione. La Reincarnazione comprova la Giustizia Divina. Nasciamo per imparare quello che non abbiamo imparato in altre vite. Per questo, ognuno nasce nel modo migliore per imparare.
E nascendo, vivendo, morendo e rinascendo che l’uomo si evolve.
D io ha creato lo Spirito semplice ed ignorante. L’uomo evolve attraverso le reincarnazioni. Ogni vita è una nuova reincarnazione. Ogni vita è un apprendistato. In ogni vita possiamo salire un gradino nella scala che ci porterà a Dio.
Il fatto di aver avuto molte vite chiarisce molte altre cose.
É comune provare simpatia o antipatia per una persona appena conosciuta. Molte volte questo sentimento è dovuto a quello che è successo in vite passate.
La Reincarnazione spiega anche i casi dei bambini prodigio. Sappiamo che alcuni bambini sono molto intelligenti. Questi fanciulli imparano con molta facilità perché si ricordano quello che hanno già imparato in altre vite.
Molte persone in visita per la prima volta in certi luoghi hanno la sensazione di averli già conosciuti. Questi fatti molte volte succedono perché la persona ha già vissuto o è stata in quel luogo in un altra vita.
LA MORTE NON ESISTE
S appiamo già che nascere è lo stesso che reincarnare. Sappiamo anche che morire è lo stesso che disincarnare. La verità è che la morte non esiste.
Quello che esiste è la distruzione del corpo materiale. Quando una persona disincarna, il suo Spirito rimane libero. Lo Spirito libero del corpo va al mondo spirituale. La vita nel mondo spirituale dipende da quello che l’uomo ha praticato in quanto incarnato.
La vita nel mondo spirituale è diversa per ciascuno Spirito.
Ogni Spirito vivrà nella spiritualità d’accordo con quello che ha imparato e con quello che ha fatto nella Terra. Così, esistono nel mondo spirituale luoghi molto tristi e di molta sofferenza. Questi luoghi tristi e di sofferenze sono chiamati dagli Spiriti "umbral o tenebre" (purgatorio) dove vanno i cattivi quando disincarnano.
Nell’umbral lo Spirito comincia a capire i suoi errori a poco a poco. Quando lo Spirito capisce i suoi errori e si pente, è aiutato e si trasferisce in luoghi migliori. Lui impara molto in questi luoghi migliori. Lì si preparerà per reincarnare, vogliamo dire, per nascere di nuovo.
G esù ha detto: "Ad ognuno secondo la sua opera". Questo vale a dire che incontreremo nel mondo spirituale un tipo di vita in accordo con quello che abbiamo fatto.
Quando disincarna una buona persona il suo Spirito va in luoghi di pace. In questi luoghi vive felice, lavora ed impara, migliorando sempre più. La maggior parte degli Spiriti torna a reincarnarsi, a nascere di nuovo. Ad ogni nuova vita, più lo Spirito impara e più si avvicina a Dio.
Gli Spiriti buoni sono chiamati Spiriti di luce. Sono chiamati di luce perché irradiano luce.
Quanto meglio è, lo Spirito più evoluto sarà. Quanto più evoluto è lo Spirito più bella sarà la sua luce.
Gli spiriti che molto sbagliano vengono chiamati sofferenti. Sono così chiamati perché vivono nell’umbral. Gli Spiriti quando sono ancora cattivi, vengono chiamati Spiriti delle tenebre. Sono così chiamati perché non hanno luce, sono scuri.
Tutti noi abbiamo un corpo fisico e un corpo eterico2, quando avviene il decesso del corpo fisico il corpo eterico lo lascia. Viene interrotto il collegamento tra i due corpi che avveniva tramite un "cordone ombelicale" di energia di colore azzurro-argenteo. Come il cordone ombelicale, che unisce la madre al figlio che ha generato, viene reciso per vivere, così la morte separa definitivamente questo secondo corpo dal fisico.
2 Anima, corpo fluidico, perispirito ecc. gli sono stati dati tante denominazioni.
Continua…..
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