IL RITORNO DEL CRISTO "Allora si vedrà il figlio dell'uomo venire sulle nubi, con grande potenza e gloria" (MARCO 13,26) "Non vi lascerò orfani, tornerò a voi" (Giovanni 14,18). Con queste semplici parole, Gesù - Cristo, quasi duemila anni fa, preannunciava uno degli eventi più straordinari nella storia dell’umanità: il Suo ritorno. Ma quanti hanno colto il significato profondo di questo evento e quanti ne hanno dato una collocazione storica? Teologi e studiosi delle Sacre Scritture tranquillizzano i fedeli spiegando che molto di quanto è riportato nella Bibbia è passibile di interpretazione in quanto considerato una narrazione metaforica atta ad illustrare un insegnamento morale. In realtà la Bibbia, al pari degli altri manoscritti, è una testimonianza storica che descrive fatti e personaggi reali. E secondo le parole di Gesù - Cristo riportate nei Vangeli e l’Apocalisse di Giovanni, il tempo profetizzato dal figlio dell’uomo per la Sua seconda venuta è proprio quello che stiamo vivendo: "Guerre e rumori di guerre... popolo contro popolo e regno contro regno... pestilenze, carestie e terremoti in vari luoghi... Sorgeranno falsi profeti e sedurranno molti. E, per il moltiplicarsi dell’iniquità, in molti si raffredderà la carità (Matteo 24, 6 -12)", "Il fratello consegnerà a morte il fratello, il padre il figlio, e i figli si leveranno contro i genitori e li uccideranno (Marco, 13, 12)", "Quando cominceranno ad accadere queste cose, guardate in alto e alzate il capo, perché la vostra redenzione è vicina (Luca, 21, 28)". In queste frasi non si possono non intravedere i gravi problemi che caratterizzano la nostra società ormai quasi completamente svuotata della componente spirituale e quindi insensibile a qualsiasi valore. Per ricordare al mondo questa antica profezia nel 1917, a Fatima, la Madonna si è presentata più volte a tre pastorelli ripetendo, in altra forma, le parole di Gesù. E dal giorno della sua ultima apparizione, avvenuta il 13 Ottobre dello stesso anno, stiamo vivendo la manifestazione eterica del Figlio dell’Uomo. Ciò significa che in questo momento Gesù - Cristo, ossia Gesù personificato da Cristo, è spiritualmente presente e operante nel mondo. Solo i veggenti, però, hanno la facoltà di vederlo e la Sua apparizione a questi personaggi è uno dei tanti segni che preannunciano la Sua prossima manifestazione fisica, prima della quale, come è stato predetto, "comparirà nel cielo il segno del Figlio dell’Uomo (Matteo 24, 33)". Tale segno consisterà in una gigantesca croce che sarà visibile da ogni parte del mondo. Gli astronomi spiegheranno che la presenza di tale fenomeno celeste sarà dovuta all’incontro fortuito di un buon numero di comete e rassicureranno l’opinione pubblica mondiale spiegando che, in breve tempo, il segno apparso nel cielo sarebbe scomparso. La croce, invece rimarrà ben visibile per un lungo periodo di tempo perché sarà composta da tante astronavi o forse sarà il frutto di un gioco di luci provocato da esseri solari dotati di una tecnologia straordinariamente evoluta. Questi esseri, definiti angeli o esseri di luce insieme ad altri Maestri quali Krishna, Maometto ecc., accompagneranno il ritorno di Gesù - Cristo e l’atteso giudizio. In realtà il giudizio non sarà altro che la risultanza dei gravi danni che l’uomo ha provocato al pianeta e dei quali, già oggi subiamo le conseguenze. Lo smoderato disboscamento, i frequenti esperimenti nucleari, l’inquinamento, ecc. sono alla base dei gravi problemi con i quali ormai, per precisa scelta, siamo costretti a convivere. L’effetto serra, i violenti terremoti, gli sconvolgimenti climatici, gli uragani altro non sono che una reazione del nostro pianeta al nostro sconsiderato modo di vivere ed è in questo modo, servendosi degli elementi della natura che Gesù giudicherà questa umanità. Il processo è dunque già in corso, è in atto il dibattimento e il pubblico ministero sta elencando le accuse dell’imputato. La sentenza, che spetta al giudice - Cristo non la conosce nessuno anche se è facile intuirla dagli eventi. Soltanto coloro che si saranno redenti, che ameranno la Madre Terra e che lavoreranno a favore della vita potranno ereditare la Terra la quale, insieme ad altri pianeti del nostro sistema solare, ospiterà anche gli spiriti che dovranno scontare la pena della morte seconda cioè il ritorno nell’anima collettiva animale con la coscienza di essere stato uomo. Chi ancora non ha raggiunto l’evoluzione necessaria alla comprensione della vita spirituale si incarnerà in altri pianeti e imparerà ad adattarsi alle condizioni di vita di quei luoghi. Le basi del nostro futuro le stiamo quindi gettando oggi ed è per questo che oggi dobbiamo impegnarci affinché la presa di coscienza dell’umanità avvenga nel modo meno tragico possibile, affinché l’opera di redenzione abbia buon esito. L’umanità, infatti, contrariamente a quanto la teologia afferma, non è stata redenta e ciò è chiaramente dimostrato dalla totale perdita di valori che caratterizza la maggior parte degli uomini. E’ quindi per questo che Gesù - Cristo ritornerà, per portare a termine la Sua opera di redenzione iniziata nel tempo della Sua prima venuta quando, accompagnato da 144.000 esseri evoluti, iniziò a trasmettere gli insegnamenti del Padre. Tali 144.000 sono i cosiddetti eletti i quali avevano il compito di infondere conoscenze universali a tutti coloro che volessero accettare la redenzione. Sarebbe così nata una nuova genetica che avrebbe posseduto, e che di fatto possiede, chi ha scelto di abbandonare la via della materialità per quella dello spirito. Allora il popolo di Israele, eletto da Dio e nel quale Cristo aveva scelto di incarnarsi, aveva le proprietà astrali e fisiche per poter acquisire e trasmettere tale genetica al mondo ma si è rifiutato di accettare questa missione caricandosi così di un karma, che sta scontando nel corso dei secoli. Il karma altro non è che la legge di causa - effetto secondo la quale "Tutto quanto so fare e faccio nella vita presente, non sta a sé isolatamente, come un miracolo, ma si connette come effetto con le antecedenti forme di esistenza della mia anima, e come causa con quelle future". La parte migliore di questo popolo è però sfuggita alla tentazione della forza maligna, che voleva estinguere questa razza, ha comunque ereditato la genetica universale e la ha trasmessa a tutto il mondo: oggi, i portatori di questa genetica sono circa 7.465.006 e, a questi, si aggiungeranno tutti coloro che lavoreranno a favore della vita. Possedere la genetica e quindi entrare nella schiera degli eletti significa acquisire una realizzazione evolutiva che si avvicina ai valori della quarta dimensione, nella quale prevale la componente spirituale. Tali valori universali possono essere persi solo nel momento in cui si opera contro la legge divina e si fanno prevalere le caratteristiche proprie della terza dimensione, costituita dai regni minerale, vegetale, animale e umano. Ciò che contraddistingue gli esseri di quarta da quelli di terza dimensione è quindi la consapevolezza dello spirito e chi la possiede è costretto, su questa terra, ad affrontare dure lotte. Lo stesso Gesù, infatti, disse "e voi sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvo (Marco 13, 13)". E per combattere il nemico che voleva annientarli, gli eletti hanno lavorato nell’occulto ed oggi si sono incarnati nei popoli gentili, ossia nei popoli che abitano le terre "al di là del Giordano". In una profezia riportata nella Bibbia si dice: "io farò prodigi e miracoli al di là del mare, al di là del fiume Giordano, la Galilea dei gentili". Il mare che si trova al di là del fiume Giordano è il Mediterraneo quindi ciò significa che la Galilea dei gentili è la Sicilia nella quale, effettivamente, si sono manifestati prodigi quali le apparizioni della Madonna, di Gesù - Cristo e le stimmate. I gentili, quindi i personificatori dell’anima di Israele, sono comunque tutti coloro che abitano i paesi latini e che attendono il ritorno e il compimento dell’opera di Gesù o, per meglio dire, dell’opera di Gesù - Cristo. Nel periodo della personificazione, infatti, Gesù ha acquisito l’evoluzione spirituale dell’Essere Cristico che lo compenetrava ed è quindi salito di un gradino nella scala dell’evoluzione diventando uno spirito solare. E’ per questo che possiamo parlare di Gesù - Cristo, nonostante il Cristo stesso, tramite Gesù, disse: "Io me ne vado e non mi rivedrete più ma rimarrò con voi fino alla fine dei secoli". L’intelligenza cristica che personificò Gesù, in effetti, alla fine della Sua missione lasciò il corpo del Figlio dell’Uomo e ritornò nella Sua dimora: il Sole. Cristo infatti è l’intelligenza divina che compenetra il "nostro" Sole e tutti i soli dell’universo, all’interno dei quali vivono entità evolutissime che noi chiamiamo esseri di luce. E il Sole è con noi tutti i giorni e rimarrà con noi fino alla fine dei secoli, cioè fino a quando potrà espletare la sua funzione dal punto di vista psico - fisico. Questo spiega l’apparente contraddizione delle due profezie pronunciate da Gesù - Cristo: "Io me ne vado e non mi rivedrete più ma rimarrò con voi fino alla fine dei secoli" e "Non vi lascerò orfani, tornerò a voi" ( Giovanni 14,18 ). Questa volta, però, Gesù non sarà crocifisso e il mondo non tornerà nelle mani di Satana, il tentatore della carne, e di Lucifero, il tentatore dello spirito. Dopo la crocifissione, infatti, la forza luciferica si è impossessata del mondo e il Figlio dell’Uomo ha dovuto trasmettere la Sua verità servendosi degli iniziati. E per la Sua prossima manifestazione personificherà uno di questi iniziati, dopo averlo preparato e solo quando sarà assolutamente certo che tale strumento non potrà fallire. Non ci sarà quindi una nuova incarnazione, Gesù - Cristo non si preparerà un corpo nel seno di una Donna, non ci sarà una nuova Madonna ma una personificazione, visto che gli involucri astrali e spirituali di coloro che lo servono sono più maturi rispetto a quelli di coloro che lo seguivano duemila anni fa. Questo perché, per duemila anni, hanno ricevuto la cristificazione e sono quindi pronti ad ospitare non solo il verbo ma anche l’autorità spirituale e i poteri del Maestro. Questi si manifesterà infatti con potenza e gloria: gloria perché la missione si adempie, potenza perché avrà l’autorità ad intervenire, modificando gli eventi negativi causati dagli uomini. Duemila anni fa ha placato una tempesta, ha resuscitato morti, ha guarito, ha giudicato e, oggi potrebbe ripetere questi prodigi. Noi li chiamiamo poteri ma, di fatto, non sono altro che l’espressione di un’altissima tecnologia, di una potentissima scienza in grado di manipolare la luce, così come noi manipoliamo l’argilla. Ed è grazie a questa autorità che Gesù non sarà più crocifisso ma inginocchierà l’anticristo, la forza negativa che viene personificata da esseri spirituali ed umani i cui valori si antepongono a quelli di Cristo e che può essere identificata in coloro che detengono il potere economico del mondo. E nella preparazione del suo secondo avvento un ruolo fondamentale è quello rivestito dai due testimoni la cui opera è ampiamente descritta nell’undicesimo capitolo dell’Apocalisse di Giovanni nel quale è scritto: "E io darò ai miei due testimoni di profetare, ed essi profeteranno... Essi hanno il potere di chiudere il cielo onde non cada pioggia durante i giorni della loro profezia; e hanno potestà sulle acque di convertirle in sangue, potestà di percuotere la terra di qualunque piaga, quante volte vorranno. E quando avranno compiuta la loro testimonianza, la bestia che sale dall’abisso moverà loro guerra e li vincerà e li ucciderà... E gli abitanti della terra si rallegreranno... perché questi due profeti avranno tormentato gli abitanti della terra. E in capo ai tre giorni e mezzo uno spirito di vita procedente da Dio entrò in loro, ed essi si drizzarono in piè e grande spavento cadde su quelli che li videro... Ed essi salirono al cielo nella nuvola, e i loro nemici li videro (Apocalisse 11, 3 - 12)". I due testimoni, quindi, hanno il compito di preparare la Sua venuta istruendo coloro che portano la genetica e chiunque risvegli la propria coscienza ad una nuova era universale, spirituale e priva di oscurantismo. Essi sacrificheranno la loro vita per l’apertura delle coscienze e il loro sacrificio servirà a scuotere la coscienza degli uomini e inizierà così il decadimento dell’impero materiale, della forza materiale. Sacrificare la propria vita in questo caso non significa morire ma lottare contro gli imperi materialisti e vedere la verità ridicolizzata e buggerata agli occhi del mondo. La loro resurrezione simboleggia, però, il trionfo dei valori, il trionfo del bene sul male il quale avverrà grazie al ritorno di un Essere meraviglioso che ha donato la Sua vita solo per dare al mondo una nuova possibilità. E, come è scritto: "Il regno del mondo è venuto ad essere del Signor nostro e del suo Cristo; ed egli regnerà né secoli dei secoli (Apocalisse 11, 15)".
Nicolosi, 4 gennaio 1977 - ore 12,20 Non vi è stato detto che siete nel mondo e non del mondo? La vostra struttura informativa genetica non è D.N.A. ma G.N.A. : genetica cosmica posseduta dai "titani" coordinatori dell’idea creativa. Osservate bene il seguente grafico e studiatelo seriamente e profondamente. 7.465.006 è il numero di coloro destinati a possedere la genetica G.N.A.; cioè la nostra genetica che non è, certamente, di questo mondo. Non vi stupite e non vi rammaricate se sarete rigettati da coloro che posseggono la genetica D.N.A.. La dinamica evolutiva materiale in fase crescente è la risultante della dinamica spirituale in fase crescente e ascensionale proiettata al di là dei valori primordiali creativi - A.B.C.D. - con lo sviluppo della genetica G.N.A.. La vostra coscienza viene spinta al di fuori della coscienza C.D. (uomo - animale), assumendo caratteristiche sostanzialmente diverse e manifestando qualità spirituali, materiali e morali in contrasto con C.D.. La vostra storia è tessuta da flussi e riflussi non certamente comprensibili dall’infima capacità dell’intelligenza, vincolata dai valori creativi ed organizzativi primordiali e da tutti gli altri valori politici, scientifici, religiosi e morali scaturenti e che sono il corredo evolutivo iniziale. Per coloro che hanno raggiunto il gradino di questa nuova attività genetica comprendere questo mio discorso non è difficile, anche se non credo il momento giusto per ampliarlo ulteriormente. Su questo argomento ci sentiremo ancora. Intanto vi invito a studiare seriamente e profondamente il grafico che vi ho espresso. A presto. Pace.
Adoniesis
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Di Giorgio Bongiovanni
"Allora si vedrà il figlio dell'uomo venire sulle nubi, con grande potenza e gloria" (MARCO 13,26)
Uno dei sintomi del grave disequilibrio che caratterizza il nostro ecosistema è riconducibile ai fenomeni atmosferici denominati Niño e Niña. Il primo, un riscaldamento delle acque del Pacifico, nel corso dell’estate da poco trascorsa, ha causato un eccessivo innalzamento della temperatura e precipitazioni più intense del normale sulle coste di tale oceano. Gli abitanti di quelle zone hanno dovuto fare i conti con la strage delle riserve di acciughe, l’inaridimento dei pascoli in Sud Africa, il raffreddamento delle foreste australiane, l’arrivo improvviso di tornadi dalla potenza devastante mentre per un lungo periodo di tempo scene apocalittiche hanno affollato i telegiornali di tutto il mondo.
Ora è in arrivo un altro fenomeno, di pari potenza, ma contrario a questo : stiamo parlando della Niña. Quest’ultima porterà più piogge in Australia e in Indonesia e clima più secco in Perù mentre ancora non si conoscono i problemi che causerà in Europa. Siamo quindi in costante stato d’allerta e la principale causa dei gravi squilibri, ai quali stiamo assistendo, è sicuramente l’effetto serra. La terra non può più contare sulla protezione della fascia d’ozono, distrutta dall’ignoranza dell’uomo, e ciò ha causato il surriscaldamento del clima e le violente ripercussioni sulle grandi correnti oceaniche. Si dice, addirittura, che potrebbero allargarsi i confini delle zone colpite da malaria, febbre gialla e colera.
"... QUANDO COMINCERANNO AD ACCADERE QUESTE COSE, GUARDATE IN ALTO E ALZATE IL CAPO, PERCHE' LA VOSTRA REDENZIONE è VICINA". (LUCA 21,28)
"E tutte le nazioni saranno radunate davanti a lui, ma egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri..." (MATTEO 25,32)
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