Tratto
da: NOSTRADAMUS SETTIMO MILLENIO
Autore: Luciano Sampietro Edizioni: PIEMME
LE VICENDE DELLA CHIESA CATTOLICA (Parte prima)
Prima di
continuare nel panorama dei tempi futuri, converrà aprire una parentesi sulle sorti
della Chiesa Cattolica, che stavano particolarmente a cuore a Nostradamus,
perché il Veggente ad essa riconosceva, nonostante gli errori commessi nei
secoli, un'indubbia funzione purificatrice dell'umanità, attuata con il continuo
richiamo ai valori morali e spirituali.
Nell'elenco
di pontefici della famosa Propbetia de Summis Pontificibus di Malachia, dopo
Giovanni Paolo II («De labore Solis», cioè la fatica del sole, che secondo il
sistema tolemaico ruotava intorno alla terra, come fa l'attuale Pontefice,
visitando nel suo apostolato i vari paesi del globo), restano soltanto due pontefici
e precisamente il «De gloria ulivi» e «Petrus Romanus». Vedremo poi che
l'ultimo pontefice sarà catturato per mare dagli arabi mentre tenterà la fuga e
che ciò avverrà allo scoppio della terza guerra mondiale, nel primo semestre
del 2006. Dal 1999 mancano pertanto solo sette anni al «soccombere per mare
del Regno della Chiesa» e in questi sette anni vi saranno tre pontefici: il
Papa attuale, il «De gloria ulivi» e il «Petrus Romanus». Fatta questa
premessa, possiamo esaminare le quartine e le sestine che riguardano l'argomento:
Pol Mensol presso il Rodano morrà,
sfuggito ai primi due dei tre tranelli:
Marte i più tremendi angeli farà,
di Gallo e Aquila in Francia tre fratelli.
(Centuria VIII, quartina 46)
La quartina
abbisogna di alcuni chiarimenti. Il termine «Pol mensolee» dovrebbe
corrispondere all'attuale pontefice, come sostenuto anche da altri interpreti,
e ciò pare corretto in quanto riassume l'origine del Papa (Pol. starebbe per
«polacco») e la sua precipua caratteristica, che è quella di compiere le sue
visite pastorali in ogni parte del mondo, così come il sole tolemaico faceva
nel suo continuo girare intorno alla terra. L'interpretazione del secondo
verso è legata al significato della misteriosa parola «tarasc», sconosciuta al
francese moyen e mutuata dalla parola greca «taraxis», che significa
«scuotimento, agitazione, tumulto» ma anche, nel suo ultimo significato, «mal
di pancia».
Il Papa ha
subito due attentati: uno, quello ben noto di Alii Agcà; l'altro, meno noto
perché fortunatamente sventato, in occasione di una sua visita pastorale. Sulla
base di queste premesse, il termine «tarasc» potrebbe significare «attentato»,
e il verso significherebbe che il Papa, dopo essere sfuggito a due attentati,
sarà vittima di un terzo, che gli sarà fatale. Alla luce del secondo significato
della parola « taraxis», si potrebbe anche avanzare l'ipotesi che il Papa,
sottoposto per due volte ad intervento chirurgico all'intestino (la prima volta
in conseguenza dell'attentato di Agcà, la seconda a causa di un polipo), si
veda costretto a subire una terza operazione a Lione, dove esiste una delle
più famose cliniche europee per la cura dei tumori, e che l'intervento gli sia
fatale. Resta il fatto che, secondo Nostradamus, Giovanni Paolo II morirà a
Lione, città situata in prossimità del Rodano.
Il
significato del terzo verso è legato alla parola «trosne» che nel moyen vuol
dire «trono», ma anche «angeli», perché gli angeli costituiscono il fondamento
del Regno di Dio e la parola veniva usata in tal senso nel linguaggio
ecclesiastico. Questo parrebbe essere il suo significato nel verso, anche in
considerazione del fatto che il quarto verso fa riferimento a una pluralità di
persone («i tre fratelli»). Se è questa la corretta interpretazione, il verso
assume un significato preciso: con la morte di Giovanni Paolo II inizieranno a
soffiare i venti di guerra («Marte») e in quella guerra gli angeli che
salveranno l'umanità e condurranno il mondo occidentale alla vittoria e a una
nuova civiltà saranno proprio i tre fratelli le cui figure sono state
esaminate nella lettera a Enrico e, precisamente, Enrico stesso, il gallico
«Ogmion» e il Re Romano di cui alla Centuria V, quartina 13, che esamineremo
più avanti.
Di questi
fratelli, due saranno di provenienza ecclesiastica. Ciò non deve stupire, dal
momento che la guerra di religione scatenata dall'Anticristo comporterà una
specie di «ritorno alle crociate» e gli ecclesiastici faranno parte di una
«Chiesa Militante» nel senso etimologico del termine. Ciò è ben espresso nella
Sestina 26:
Due frati hanno origine ecclesiastica,
uno per Francia prenderà la picca,
pausa ancor, seicento sei non sarà
funestato da un notevole male,
l'arma stretta al sei e dieci terrà,
non molto oltre è il suo spirito vitale.
Pare
evidente che la sestina faccia riferimento a due dei tre fratelli di cui alla
quartina e alla lettera a Enrico, al punto che il verso lo dà praticamente per
scontato, limitandosi a indicarli. Uno di essi, nel prossimo futuro, difenderà
la Francia con le armi in mano. Intanto il 1998 (1606 + 392), è passato senza
particolari patemi. Ma con l'anno successivo e fino al 2002 (1610 + 392), si
verrà a creare una situazione che costringerà la Francia a vigilare in armi. La
guerra a quel punto non sarà ancora scoppiata, perché ciò avverrà tra il dicembre
del 2005 e il gennaio del 2006, ma la situazione sarà di estrema tensione e
quando la guerra scoppierà, la Francia andrà ben presto in rovina, dal momento
che, come si è visto nella lettera a Enrico, subirà l'occupazione islamica in
gran parte del suo territorio. Da qui il significato dell'ultimo verso «non
molto più a lungo si estende la sua vita».
Il momento
della morte di Giovanni Paolo II può essere ricavato con una certa
approssimazione dal confronto tra la Centuria II, quartina 97 e la Sestina 44:
Papa romano, guai avvicinare
quella città da due fiumi bagnata,
tuo sangue sarai vicino a sputare,
tu e i tuoi, quando la Rosa sbocciata.
(Centuria II, quartina 97)
Bella Rosa sarà in Francia ammirata,
da un gran principe al fin desiderata,
sei e dieci, suoi amor nasceranno,
ferita sarà da un grande al quinto anno,
con freccia mortal sarà fiaccata,
ai quindici anni dal Cielo aiutata.
(Sestina 44)
Molti hanno
interpretato la quartina 97 della seconda Centuria come riferibile
all'attentato di Alii Agca a Roma, città bagnata dal Tevere e dall'Aniene.
Questa interpretazione non mí pare corretta, sia perché il Papa di necessità
deve risiedere a Roma e non avrebbe senso avvertirlo di non avvicinarsi alla
città dove è il suo Seggio, sia perché l'attentato riguardò soltanto il pontefice
e nessun altro del seguito venne ferito. Se, per contro, la città bagnata dai
due fiumi è Lione, allora l'avvertimento del Veggente si riferisce allo stesso
episodio commentato sopra nella quartina 46 della Centuria VIII, nel qual
caso il termine «tarasc» assume il sinistro significato di «attentato».
La rosa cui
allude la quartina dovrebbe essere, a mio giudizio, la Rosa-Croce, la stessa
che nella lettera a Enrico viene indicata come «fiorita dallo stelo da lungo
tempo sterile» e che proprio nel tragico periodo della morte del grande
Pontefice dovrebbe cominciare a sbocciare, creando un movimento mistico volto
alla futura rifondazione della Chiesa Cristiana.
Questa
interpretazione trova poi conferma nella Sestina 44. La Rosa-Croce, nella sua
fioritura, troverà tra gli adepti anche un potente («gran principe»), il quale
aderirà al movimento iniziatico nel 2002 (1610 + 392). Cinque anni dopo, cioè
nel 2007, la Rosa-Croce subirà una persecuzione ad opera dell'Anticristo («da
un grande ferita»), che la colpirà con una freccia mortale, probabilmente in
uno dei suoi massimi esponenti. Il testo parla di una freccia «d'Amour», ma la
presenza della maiuscola fa propendere per un anagramma dal significato
esattamente contrario, cioè «à mo(u)rt», con assimilazione della «d» a «t». Nel
2017 (a quindici anni dal 2002) la Rosa-Croce riceverà l'aiuto divino, che le
consentirà di ripristinare la religione di Cristo.
È appena il
caso di osservare che la data del 2017 coincide con la fine della prima e più
tragica fase della terza guerra, che segnerà la vittoria di Enrico sulle forze
dell'Anticristo e la cacciata degli arabi dall'Europa. L'espansione nel mondo
della Rosa-Croce è del resto confermata dalla Centuria V, quartina 96:
La rosa sulla metà del gran mondo,
per fatti nuovi ancor sangue versato:
ma si terrà la bocca chiusa in fondo,
se tardi all'uopo verrà l'aspettato.
La quartina
profetizza che in futuro si formeranno due blocchi politico-religiosi: in quasi
tutta Europa, nell'Africa e in gran parte dell'Asia dominerà l'Anticristo;
nelle Americhe, in un lembo d'Europa, in parte dell'Asia e in Australia vi sarà
la Rosa, che avrà intrapreso la sua opera di rigenerazione della Fede
Cristiana. In quel tempo vi sarà un ennesimo eccidio, causato dal ritardo con
il quale arriveranno i soccorsi. Non sarà però il momento per proteste o
contestazioni: la gravità della situazione indurrà tutti a tenere la bocca
chiusa.
Alla rosa
accenna ancora la Centuria V, quartina 31: ………………Continua