Sarà la notte del serpente
di Renzo Baschera
(Febbraio 2000)
C’è un passo
nell’Apocalisse dell’Ebreo Errante - messaggio scritto cinque secoli
fa - che apre la finestra sul nuovo scenario della storia russa.
Sentiamolo: “Quando busserà alla porta insanguinata della Santa Casa
il celebre re, calerà dal cielo la notte del serpente… Sarà in quel
tempo che Caino indosserà le vesti di Abele. Ma il tempo del celebre
re, sarà il tempo della rondine. Poi ritornerà il Padre a seminare
il Vangelo, perché i Mille anni saranno passati e la Bestia avrà
mangiato il cuore dell’uomo”. Se analizziamo il contenuto del
messaggio profetico troveremo le risposte che molti commentatori
della politica estera in questi tempi vanno cercando.
Il tempo di Eltsin è finito. Inizia il tempo di Putin. Che cosa
avverrà?
È necessaria una premessa. Il veggente profetizza l’evento del
“celebre re”. Non si tratta di un monarca, ma di un personaggio che
porta il nome di Vladimir (è questo il nome di battesimo di Putin).
Questo nome deriva difatti dal gotico vald, che vuol dire re, e mir,
celebre. Il messaggio pertanto annuncia l’arrivo di Vladimir.
Ma lo scenario è tutt’altro che sereno. La “porta” della “Santa
Casa” è “insanguinata” (il riferimento riguarda probabilmente la
guerra in Cecenia) mentre nel cielo della Russia si sta addensando
la cupa notte del serpente. E il simbolo del serpente è nefasto.
Rappresenta il male, la tentazione, l’inganno.
Questo inganno è rafforzato dalla figura di Caino che indossa le
vesti di Abele. L’assassino si presenterà sotto le sembianze della
vittima. E grande sarà la confusione.
SARA’ IL TEMPO DELLA RONDINE
La profezia ci dice però che il tempo di Putin sarà breve. Sarà il
tempo della rondine, che in molti casi vive una sola estate. La
rondine però, secondo la simbologia cristiana, rappresenta la
resurrezione, la nuova vita.
Il messaggio pertanto potrebbe indicare un breve rinnovamento, che
precede la notte del serpente. Poi, quando la Madre Russia ricadrà
nel vortice del disordine, della violenza, del sangue, “si ripeterà
l’antica storia”. E qui sono molti “a vedere” il ritorno dei Romanov.
Al momento, i contatti con il mondo occidentale non porteranno alla
Russia nulla di buono. Perché il peggio dell’occidente si trasferirà
nelle grandi città russe, che diventeranno tante Sodoma e Gomorra.
Continuerà così la lunga notte del serpente, fino a quando non
ritornerà sulla terra San Vladimiro, il principe russo - chiamato
anche Isapostolo, perché si riteneva che fosse uguale agli Apostoli
di Gesù - che convertì il suo Paese al cristianesimo.
Questo avverrà quando “i mille anni saranno passati”. La profezia
riguarda pertanto un tempo ormai prossimo, se si considera che San
Vladimiro venne martirizzato nel 1015.
Il Patrono della Russia ritornerà per evangelizzare ancora una volta
la sua terra, perché “la Bestia avrà mangiato il cuore dell’uomo”.
Questo lascia intendere un decadimento umano. Sull’ateismo di Stato
germoglierà il delirio del profitto, della competizione, dello
sfruttamento umano. E il disastro sarà completo.
In quel tempo il cristianesimo sarà fatto solo di parole e di
scintillanti cerimonie. Ma la fede, l’amore fraterno, saranno
“candele spente”.
LA MORTE SI POSERA’ SULLA CORONA
Questo scenario che emerge dalle profezie, lo troviamo anche nelle
lettere profetiche di Rasputin, seppur dipinto con colori meno
foschi.
C’è comunque una corrispondenza. Anzi, in certi punti l’Apocalisse
dell’Ebreo Errante si potrebbe sovrapporre alle profezie di Rasputin.
Annunciano difatti gli stessi eventi. La brevità del tempo di Putin
possiamo coglierla nel punto dove Rasputin dice che “Alla fine del
Millennio… la morte si poserà sulla corona”. E la “corona” non
riguarda tanto Putin, quanto la Russia.
E c’è dell’altro. Il veggente russo, assassinato nel 1916, ci dice
che “sarà un tempo di pace, ma sarà una pace di sangue”. Tempo
pertanto controverso. O meglio, il tempo che vedrà Caino indossare
le vesti di Abele. E la confusione si diffonderà nell’aria,
impregnando ogni cosa.
Sempre Rasputin, annuncia che “Maometto sposterà la sua casa”.
Questo annuncia un rinnovarsi delle guerre di religione. L’Islamismo
ha già collocato “il suo esercito di fedeli in Europa”. Si attende
solamente il segnale dell’attacco, poi molti muri delle case saranno
macchiati di sangue. E nell’orrendo vortice sarà presa soprattutto
la Russia. “Dalle ferite dei castelli”, annuncia Rasputin, “uscirà
sangue marcio che infetterà la terra e il cielo”.
Non illudiamoci quindi che il peggio sia passato. Non illudiamoci
che il tempo di Putin sia uno spartiacque tra la guerra e la pace,
tra la violenza e l’amore, tra l’inganno e la correttezza.
La “notte del serpente” sovrasta la Russia, anche se ogni tanto
sembra cogliere qualche sprazzo di sole.
Al di fuori di questo complesso quadro politico e sociale, c’è poi
un altro aspetto che va considerato. Rasputin, profetizzando
l’inizio del terzo millennio dell’Era Cristiana dice che: “…l’uomo
diventerà fragile come una foglia secca”. E la Monaca di Dresda
annuncia che:”…da levante si alzeranno le fiamme invisibili di un
fuoco che bruceranno il sangue nelle vene”. Sono messaggi che,
probabilmente, sono da mettere in relazione con il disastro atomico
di Cernobyl.
E anche questa è una storia ancora aperta, che però si cerca di
dimenticare, di nascondere. E’ un punto dolente. E’ una ferita che
riprenderà a sanguinare durante la “notte del serpente”.
Nelle lettere profetiche della Monaca di Dresda si ricorda anche un
anno ben preciso: 2025. Sarà questo il tempo in cui “il cielo si
abbasserà sulla terra e un singulto attraverserà la terra e i
cieli”. Strano a dirsi, la Nasa ha recentemente annunciato che nel
2027 l’asteroide 1999 ANIO passerà nelle vicinanze della Terra. La
scienza non è però in grado di prevedere quali possano essere le
conseguenze. C’è però chi ricorda il 1908, quando la Siberia fu
devastata da un corpo proveniente dallo spazio, con un diametro di
circa cinquanta metri. Mentre l’asteroide chiamato ANIO sembra abbia
una dimensione molto maggiore.
Abbiamo quindi un intreccio di grandi eventi, sui quali la figura di
Putin, come di qualsiasi altro politico, rimane marginale.
Sarà difatti la natura, con le sue leggi spietate, che avrà un ruolo
dominante. Sarà la natura che riporterà l’equilibrio e l’armonia,
considerando che l’uomo ha combinato solamente disastri. E, nella
sua irresponsabile alterigia, continua a commetterli.
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