Tratto da: Le profezie del Ragno Nero
Autore Renzo Baschera Armenia Editore
Trionfo del bello
Lasciate che la foglia diventi una vela.
Lasciate che la nave solchi il mare delle quattro donne.
È questo il trionfo della bellezza. Ma la bellezza non è più l'uomo.
Nella gabbia dai fili d'oro verrà codificato l'esempio della rinata bellezza. Ma nulla sarà dato al domani.
La bellezza è ricca come il grano, ma è effimera come la rosa.
La civiltà, dopo avere sostato lontano dai sette gobbi, riprenderà la via del ritorno.
La foglia era verde, poi è diventata bianca. Infine sarà nera.
E nero sarà il Signore della Nuova Roma.
E nero sarà il Signore di Vienna.
I principi giungeranno con la corona. Ma la corona sarà cambiata.
I principi giungeranno con il trono. Ma il trono sarà modificato. Su tre leggi si fonderà la bellezza.
E su tre leggi si fonderà il mondo.
Uomini dalla grande testa e dalle piccole mani governeranno. Le loro parole cadranno come gocce di pioggia sulla terra asciutta.
Il bello sarà estasi. E basta.
Il principe della lingua verrà isolato. Il suo unico scopo era quello di seminare la pianta della pietà nel giardino della ragione.
Guardate le spighe di grano, che sono germogliate tra vecchie rovine.
I loro nomi sono quelli di antichi castelli.
Una porterà il numero Kandar, che è il 2554.
Da queste spighe di grano usciranno tre uccelli, che saliranno in cielo per trainare il carro del profeta.
I tre segni della bellezza rimarranno scolpiti nella roccia. E sarà su questa roccia che si fermerà il carro di fuoco.
Avrete i segni di un tempo che cambia.
La rosa sta cedendo il suo posto alla gramigna. E l'uomo lo capirà solamente quando i segni cadranno dal cielo.
L'NTERPRETAZIONE
I valori della vita sono completamente cambiati. La civiltà dello spirito ha messo, per la prima volta nella storia dell'umanità, radici sulla terra. E la vita, i rapporti umani, il tempo, la morte hanno assunto dimensioni diverse.
In questo tempo la civiltà dell'alta tecnologia sarà vista come «una età barbarica, grossolana, materialista e autodistruttrice».
Si vive il benessere dello spirito. Perché tutto è dominato dallo spirito.
Le «quattro donne», accostate al «mare», sono simboli di purificazione e di semplicità.
La grande conquista di questo tempo sarà l'accettazione. L'uomo ha finalmente imparato ad accettare la precarietà di tutto. E ha imparato a fruire dei doni del rinnovato Paradiso Terrestre, tenendo ben presente che ogni cosa ha il suo tempo. La bellezza è un dono fugace.
I «sette gobbi» potrebbero essere un riferimento al tempo (sette decenni), o anche al luogo (la terra dove era stata edificata la città dei sette colli?).
Non va trascurato poi il passaggio di colore della foglia, che da verde diventa bianca e poi nera. C'è un deterioramento, un degrado. L'età dello spirito non durerà molto.
«Il Signore della Nuova Roma» (un nuovo pontefice?) e «il Signore di Vienna» confonderanno ancora una volta la realtà della vita. La loro corona, il loro trono potrebbero qui simboleggiare un «rinnovato vitello d'oro».
Ma le leggi fondamentali della bellezza rimarranno ancora. Personaggi carismatici governeranno la terra. Pietà, ragione, bellezza. Rifiorisce la vita («le spighe» tra le «vecchie rovine»).
Il numero Kandar (2554) potrebbe riferirsi alla prima emigrazione terrestre su altri pianeti. E qui il simbolismo del tre (tre uccelli, tre sogni di bellezza) lascia intendere che l'uomo sta vivendo in una dimensione perfetta.
Ma si stanno preparando segni nel cielo. La rosa appassisce e germoglia la gramigna.