Tratto da: Le Grandi Profezie 

Autore Franco Cuomo

 

Newton & Compton Editori

 

L'ultimo Papa  Parte seconda

 

Coliseus stabit et Roma.

Quando cadet Coliseum, cadet et Roma.

Quando cadet Roma, cadet  et  mundus.

 

" Il Colosseo resisterà e anche Roma. Quando cadrà il Colosseo cadrà anche Roma. Quando cadrà Roma, cadrà anche il mondo."

 

 

17. Avis ostiensis (L’uccello di Ostia). Gregorio IX (1227-1241) aveva un’a­quila nello stemma ed era stato cardinale di Ostia.

 

18. Leo sabinus (Il leone sabino). Celestino IV (1241) era stato vescovo di San Marco, da cui il riferimento al leone, e poi di Sabina. Aveva inoltre un leone nello stemma.

 

19. Comes Laurentius (Il conte Lorenzo). Innocenzo IV (1242-1254) era il conte Lorenzo Sinisbaldi dei Fieschi. Fu anche cardinale di San Lorenzo in Lucina.

 

20. Signum ostiense (Il segno di Ostia). Alessandro IV (1254-1261) apparte­neva ai conti di Segni e fu vescovo di Ostia.

 

21. Hierusalem Campaniae (Gerusalemme di Champagne). Urbano IV (1261-1264) era nativo di Troyes, nel dipartimento di Champagne, ed era stato patriarca di Gerusalemme.

 

22. Draco depressus (Il drago schiacciato). Clemente IV (1265-1268) aveva adottato lo stemma dei guelfi, raffigurante un’ aquila che schiaccia un drago (simbolo ghibellino) sotto gli artigli.

 

23. Anguineus vir (L’uomo del serpente). Gregorio X (127 1-1276) era un Visconti di Piacenza, sul cui blasone campeggia il serpente che serra un uomo nelle fauci.

 

24. Concionator gallus (Il predicatore francese). Innocenzo V (1276) fu tra i più trascinanti predicatori d’oltralpe.

 

25. Bonus comes (Il conte buono). Adriano V (1276) si chiamava Ottobono, dei conti  Fieschi.

 

26. Piscator tuscus (Il pescatore tosco). Giovanni XXI (1276-1277) aveva per nome di battesimo Pietro, come l’apostolo pescatore, fu vescovo di Tuscolo e morì nella Tuscia, a Viterbo.

 

27. Rosa composita (La rosa composita). Niccolò III (1277-1280) fu sopran­nominato Compositus per i suoi sforzi di comporre ogni disputa religio­sa. Tenne perciò in gran conto la necessità di dare regole certe agli ordi­ni religiosi, ed emanò una celebre bolla per imporre la povertà ai fran­cescani. Aveva inoltre nello stemma una rosa.

 

28. Ex telonio liliacei Martini (Dal banco del liliaceo Martino). Martino IV (1281-1285) aveva per molti anni adempiuto all’incarico di tesoriere di San Martino di Tours, città dominata dalla dinastia francese dei Capetingi, contrassegnata araldicamente dai gigli (liliacea). Ricorre stranamente nel motto, oltre al nome della località, quello che assumerà come pontefice.

 

29. Ex rosa leonina (Dalla rosa leonina). Onorio IV (1285-1287) aveva sul blasone di famiglia due leoni recanti rose.

 

30. Picus inter escas (Il picchio tra i richiami). Niccolò IV (1288-1292) pro­veniva da Ascoli Piceno. Si dice che i primi abitanti di questa marca avessero preso nome da un picchio (picus) richiamato dalle loro inse­gne.

 

31. Ex eremo celsus (Elevato dall’eremo). Celestino V (1294) fu elevato al soglio pontificio dalla sua condizione di eremita, alla quale peraltro volle ritornare dopo avere espresso quello che Dante chiama il «gran rifiuto».

 

32.  Ex undarum benedictione (Dalla benedizione delle onde). Bonifacio VIII (1294-1303) si chiamava Benedetto e aveva nello stemma delle fasce azzurre ondulate.

 

33. Concionator patareus (Il predicatore di Patara). Benedetto XI (1303-1304) apparteneva all’ordine dei frati predicatori e aveva come proprio santo patrono Nicola, nato a Patara in Licia.

 

34. Defasciis aquitanicis (Dalle fasce d’Aquitania). Clemente V (1305-1314) era nativo della Guascogna, in Aquitania, e aveva nello stemma vistose fasce dorate.

 

35. De sutore osseo (Dal calzolaio d’ossa). Giovanni XXII (1316-1334) era figlio di un calzolaio, che si chiamava Deuse (o d’Euse).

 

36. Corvus schismaticus (Il corvo scismatico). Niccolò V, antipapa (1328-1330), era nativo di Corvara, presso Rieti. L’allusione è rafforzata dal riferimento allo scisma di cui il papa si fece promotore.

 

37. Frigidus abbas (Il freddo abate). Benedetto XII (1334-1342) era stato abate del monastero di Fontanafredda (Font-froid) nella diocesi di Narbonne.

 

38. Ex rosa atrebatensi (Dalla rosa di Arras). Clemente VI (1342-1352) era stato vescovo di Arras, detta dagli antichi celti Atrebati. Aveva il blaso­ne cosparso di rose.

 

39. De montibus Pammachii (Dai monti di Pammachio). Innocenzo VI (1352-1362) ebbe il titolo cardinalizio di Pammachio. Sul suo stemma spiccavano sei monti.

 

40. Gallus vicecomes (Il visconte francese). Urbano V (1362-1370) aveva il titolo di visconte ed era di nascita francese. Fu per giunta nunzio apo­stolico presso i Visconti di Milano.

 

41. Novus de virgine forti (Nuovo da vergine forte). Gregorio XI (1370-1378) compì un atto di rinnovamento epocale trasferendo il papato da Avignone a Roma per incitamento di Caterina da Siena, una vergine forte, che l’aveva severamente ammonito a comportarsi da uomo («Siate virile, Santità»). E stato anche rilevato che prima di essere papa fu cardinale di Santa Maria  la Nova, a Napoli, ma è una motivazione riduttiva rispetto alla prima.

 

42. De cruce apostolica (La croce apostolica). Clemente VII, antipapa (1378-1394), aveva una croce nel proprio stemma ed era stato cardi­nale del titolo dei Dodici Apostoli. Ma croce apostolica può inten­dersi anche come sofferenza della Chiesa per lo scisma da lui provo­cato.

 

43. De inferno praegnanti (Dall’inferno alla donna gravida). Urbano VI (1378-1389) apparteneva alla famiglia dei Pregnani, il cui nome richia­ma il termine latino di gravidanza, ed era nato in una località detta Inferno, a Napoli.

 

44. Cubus de mixtione (Cubo da mescolanza). Bonifacio IX (1389-1404) aveva più cubi sullo stemma, che davano l’impressione visiva di mesco­larsi sovrapponendosi tra loro. Al di là dell’interpretazione araldica, si può trarre una spiegazione simbolica dalla pietra (il cubus) su cui pog­giare l’edificio della Chiesa, composto da un insieme (mixtione) di ele­menti diversi.

 

45.  Luna cosmedina (Luna di Cosmedin). Benedetto XIII, antipapa (1394-1423), si chiamava Pedro de Luna ed era stato cardinale di Santa Maria in Cosmedin.

Continua…..